Ceviche a colazione... il mio primo libro!

17 dicembre 2006

Religioni?... No, grazie!


Voglio dedicare questo mio primo vero post alla criminalità delle religioni.
Preciso immediatamente che intendo per religioni le “chiese” organizzate, tradizionali, comunità di “fedeli” che s’identificano in dogmi, riti, canoni morali e politici, spesso in caratteri nazionali, sempre in gerarchie definite.
Ben altra cosa è la religiosità o spiritualita, sentimento, “realtà interiore” dal carattere profondamente soggettivo e quindi individuale, per quanto analogo ad altre esperienze consimili.
Non voglio dilungarmi troppo, mi limiterò a passare in rassegna le mie ragioni:
1) La storia, anche quella dei nostri giorni, ci insegna che le religioni sono da sempre motivo o pretesto di conflitti, discriminazioni o emarginazioni sociali individuali e collettive, comunque fonte di sofferenze gravissime.
2) Il “clero” delle varie religioni, in forma analoga, plagia le persone, i “fedeli”, sin dalla tenera età, per inchiodarle psicologicamente ai loro interessi ideologici, politici ed economici. È un vero e proprio “traffico d’anime”, ma anche corpi. Le varie religioni sono da sempre concorrenti tra loro in tale traffico, talora alleate, come ci ha mostrato in Turchia Ratzinger, contro la cosiddetta “secolarizzazione”, come viene chiamata con disprezzo e timore dal papa l’emancipazione delle società dalle religioni stesse.
3) La psicologia ha dimostrato da tempo che le più grave perversioni sessuali sono provocate dalla repressione della sessualità promossa e strumentalizzata dalle religioni, col fine di limitare il processo di formazione degli individui e di poterli quindi plagiare più facilmente.
4) Le religioni sono vere e proprie associazioni a delinquere di stampo mafioso, come tali legate al potere in modo sovente losco. Tanti fatti di cronaca recente lo dimostrano e confermano, ricordo tra tutti il caso Marcinkus.
Per ora mi limito a questi quattro punti. Faccio notare tuttavia che riconosco senz’altro a molti sostenitori delle suddette religioni l’attenuante della buona fede, ma ricordo altresì che “la via dell’inferno è lastricata di tanta buona fede”.

5 commenti:

Leyli Behbahani ha detto...

Ciao Roberto,
Sono contenta di scoprire il tuo blog. Sono d'accordo su cio' che hai scritto a proposito delle religioni. Lo capisco meglio di chiunque!!
Se mi e' permesso(vedi come migliora il mio italiano?!),ti volevo proporre di usare lo stesso colore bianco che avevi usato per il tuo primo post,oppure se preferisci il nero, di usare un colore meno scuro per il fondo, semplicemente perche mi pare piu facile leggerlo.
Grazie tanto per i tuoi commenti nel mio blog. Non immagini quando mi fa felice... ho gia voglia di scrivere un nuovo post!
buon proseguimento anche a te

Roberto ha detto...

Aggiungo un'ulteriore considerazione.
L'ipocrisia più grave, secondo me, delle religioni, è che tutte, quale più, quale meno, condannano i "superbi", identificati con quelli che si credono di poter competere con Dio (cioè con loro). La superbia, per esempio, per la religione cattolica, è il primo e più grave peccato capitale, quello di Lucifero.
Ora, io dico, non c'è forse superbia più grave di quella di un semplice uomo che dichiari "di essere il vicario di Cristo in Terra", il "ministro di Dio", il "rappresentante di Dio in Terra", "il profeta di Dio", "il detentore della verità", ecc. ecc.?
E che, ancora peggio, si serva di queste affermazioni superbe e assurde per qualunque persona di buon senso, al fine di prevaricare sugli altri, con una violenza che, quando non è fisica, è comunque psicologica, sociale, in ogni caso sempre criminale e spesso atroce???

Roberto ha detto...

Notizia tratta da internet (Affari Italiani, quotidinano di Libero.it) oggi, 23/12/2006:
"Il Vicariato di Roma nega il funerale cattolico a Piergiorgio Welby. Questo perché Piero ha voluto "porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina"."
Welby, per chi non lo sappia, era un uomo costretto alla prigionia del suo corpo distrutto dalla distrofia muscolare da circa trent'anni.
Qualche giorno fa ha espresso il desiderio di lasciarlo morire, scatenando una polemica politica sull'eutanasia e annessi e connessi.
Ovviamente la Chiesa, o meglio il Vaticano, ha partecipato attivamente alla polemica, e continua a farlo dopo la morte dell'"oggetto dello scandalo"!
Per ora mi limito a dire "solo" che sento tanta puzza di sciacallo mangiacarogne!

Roberto ha detto...

Ciao Leyli!
Ho seguito il tuo suggerimento e ne ho approfittato per impratichirmi un po' di più con questo blogger.
Sono felice io di averti come interlocutrice, almeno tu per ora.

Roberto ha detto...

Leggo di papa Ratzinger che, oggi, attacca i media "perché indebolirebbero la nostra capacità di critica" e che del resto ha scatenato, il 12 dicembre scorso, la polizia di Stato "italiana" (che dovrebbe obbedire piuttosto alla Costiituzione italiana, che difende la libertà d'espressione!!!) contro la sede de il manifesto, dalle cui finestre erano volati al suo passaggio i volantini (bella assonanza!) "papa, lasciaci in Pacs!"
Ebbene, se qualcuno aveva ancora qualche dubbio...
Non era del resto lui che era soprannominato Nazinger?!
Nn era lui il feroce direttore dell'inquisizione, quello per esempio che con mano inflessibile ha punito e costretto a uscire dalla chiesa Leonardo Boff, uno dei più acuti e carismatici rappresentanti della Teologia della Liberazione sudamericana e in particolare brasiliana?