Ceviche a colazione... il mio primo libro!

7 aprile 2008

Quot homines, tot sententiae - quanti gli uomini, altrettanti i giudizi

Questa frase, così com'è passata alla tradizione - in realtà più originali sono le forme quot capita, tot sententiae e tot capita, tot sententiae -, deriva dal verso 454 del Phormio, risalente al 161 a.C., di Terenzio, il commediografo romano di origine cartaginese a cui si deve la paternità anche dell'altra famosa frase con cui caratterizzo il mio profilo.
In genere la si usa polemicamente, a deprecare il fatto che ognuno la pensa come più gli conviene infischiandosene di una norma comune. Conclude invece bene, a mio parere, la trilogia degli ultimi messaggi dedicati alla libertà di espressione e di critica.
Occorre rispettare tutte le opinioni, ma occorre saper distinguere tra "opinione" e "prevaricazione". E occorrono solidarietà e intelligenza per permettere il prevalere dell'opinione migliore per tutti.

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