Ceviche a colazione... il mio primo libro!

9 settembre 2008

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Ho ricevuto la replica da parte di A**
Carissimo,
ti ringrazio per aver raccolto la mia provocazione, ma non intendo continuare a "render assunto" ancora per molto tempo e sono più interessato a sapere quando potremo avere di nuovo occasione di incontrarci.
Per questo cercherò di essere sintetico e più chiaro almeno su un punto: so benissimo che la specie Homo Sapiens è originaria dell'Africa quindi la nostra evoluzione è sempre stata caratterizzata da flussi migratori, e ciò non è avvenuto solo in epoca storica come nel funesto giorno dell'incontro della "civiltà occidentale" con quelle precolombiane ed asiatiche.
Con un po' di ironia potremo dire che se dopo i tempi di Cortes, Pizarro ecc... si fossero statibiliti degli efficienti decreti flussi probabilmente certe importanti e ricche civiltà non sarebbero state annientate...
Bene io sono per il confronto alla pari tra le civiltà, invece gli attuali flussi migratori sono il risultato dell'esportazione del nostro nefasto modello di sviluppo INSOSTENIBILE.
Non si può continuare a promettere a 6 miliardi di persone di poter un giorno, qui in Europa o in qualsiasi altro luogo del mondo, raggiungere la felicità con i nostri attuali standard di consumo energetico e di materie prime.
L'Italia non è il "paese della cuccagna", la nostra madre terra non è il Pozzo di San Patrizio e la globalizzazione non è il nuovo Vangelo!
La questione non è imparare a dividere meglio la torta per mangiare meglio tutti, ma bisogna svegliarsi nel cambiare rotta e non continuare a imporre ed esportare modi di pensare, agire, lavorare, decidere che porteranno all'autodistruzione della convivenza tra i popoli e del pianeta.
Le uniche ricette possibili per noi comuni mortali sono al momento: Risparmiare, Riciclare, Riutilizzare e soprattutto Rispettare e valorizzare i principi fondanti delle diverse culture, non acuire il confronto/scontro.
Voto ai migranti dopo un anno di residenza, questa è bella!!... Proporrei di allargarlo anche ai turisti dopo che documentino tutte le spese sostenute in almeno tre mesi di soggiorno italiano ... non hanno per caso pagato anche loro IVA ed altri balzelli?
Ti racconto un po' un caso condominiale vissuto da vicino ...
Una famiglia marocchina vive sopra una famiglia italiana, un giorno malaugurato si verifica una perdita nell'impianto idraulico che causa un allagamento nell'appartamento della famiglia italiana.
Si presenta l'idraulico con l'italiano che stava subendo la perdita, ma purtroppo in casa c'erano solo i figli piccoli, la moglie (poverina, velata, che non poteva alzare lo sguardo da terra e conversare con gli uomini pur essendo l'unica che si esprimesse in uno stentato italiano) e la suocera da due anni in Italia per aiutare nella cura dei nipoti, che non parla italiano o fa finta di non capire la situazione… vera padrona di casa in assenza del marito, che impedisce inviperita l'ingresso dei maschi in assenza di suo figlio.
Si poteva romanticamente spiegarle i suoi diritti di donna e proporle per questo di votare comunista o sinistra critica alle prossime elezioni comunali, chiamare i carabinieri e portarla con le manette in una cella per completare i lavori prima di peggiorare i danni nell'appartamento di sotto, ma, poverina!, come spieghi ad una persona abituata a vivere in piccole comunità nel deserto che esistono i regolamenti condominiali, le leggi comunali, regionali, la costituzione italiana, ecc...
Insomma se la disperazione, la necessità e la televisione bruciano le tappe che spingono a bussare alle nostre porte non si costruisce in così poco tempo un cittadino del mondo consapevole, soprattutto quando i presupposti sono così palesemente errati.
Ti assicuro che in quanto matematico apprezzo la civiltà araba, se non fosse stato per loro vivremmo ancora nelle tenebre del medioevo.
Provo rispetto nei confronti di uomini che nonostante tutto mantengono il forte valore della FAMIGLIA e affermo con fervore che forse nei loro villaggi il consiglio degli anziani ne azzecca di più rispetto alle nefaste scelte dei nostri "democraticamente" eletti consigli comunali.
A proposito di Moratti, forse anche tu, io, nel nostro piccolo... muovendoci con le nostre inquinanti scatolette per insultarci e protestare per i nostri diritti alla mobilità sempre più calpestati dagli altri, dalle istituzioni,...nei nostri centri urbani sempre più invivibili, violenti, stiamo rimpinguando il suo portafoglio... o favorendo la tratta dei nuovi schiavi che vanno a lavorare nelle nostre fabbriche visto che ci piacciono auto sempre più belle e ... soprattutto meno care?
A cosa siamo disposti a rinunciare personalmente per favorire l'uguaglianza dignitosa tra i popoli? Mangiare bistecche per coltivare le terre a grano e riso invece di ingrassare animali (ti ricordi il secondo principio della termodinamica?), possedere un appartamento fornito di acqua, energia elettrica, gas da consumare in abbondanza, il riscaldamento invernale, le vacanze estive...
P.S. I** mi ha detto che come "consapevole" cittadina dell'UE purtroppo se ne frega di votare per il consiglio comunale di Torino! Come darle tutti i torti, io lo faccio solo perché mi trovo costretto a difendere dai fanatici e dai furbastri anche su questo lato del mondo il mio "fasullo" e "povero" orticello, ma le scelte politiche più efficaci le compio al mercato, in casa, sul lavoro nei miei consumi.
Tantissimi saluti,
A**
Ecco la mia nuova infinita risposta:
A**, Meu Deus do Céu! (che uso solo come interiezione, dal momento che non possiedo alcun dio, tanto meno in cielo!)…
E uso un’interiezione brasileira per replicare all’uso tuo, pure brasileiro, di “render assunto”.
Quanto deduco da questa tua nuova replica è, perdonami, uno strano e malsano miscuglio di idealismi radicali confusi, livori personali e frustrazioni collettive, nonché, peggio, qualunquismi anarcoidi solipsistici e un po’ razzisti o, al meglio, supponenti, di antica tradizione in Italia.
Io, ripeto, voglio continuare a parlare di questioni pratiche, di fatti concreti.
Pertanto affronto le tue osservazioni sul piano storico-scientifico, anche se non posso né voglio cimentarmi nel campo della fisica, quindi non raccolgo il tuo provocatorio appello a ricordarmi il secondo principio della termodinamica, per cui, grazie a Wikipedia, so solo dirti che nella formulazione di Clausius, è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo. In quella di Kelvin-Planck, è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato preveda che tutto il calore assorbito da una sorgente omogenea sia interamente trasformato in lavoro. E che Non Clausius implica non Kelvin (ovvero Kelvin implica Clausius) e che Non Kelvin implica non Clausius (ovvero Clausius implica Kelvin).
Però non ho capito che cacchio c’entri con quanto discutiamo!!!!
Va be’, scusa la mia forma mentis humanistica.
L’homo sapiens in effetti è nato e maturato in Africa, prima di venire in Asia e in Europa dove, secondo la tesi tradizionale, lui, probabilmente scuro di pelle, ha tra l’altro provocato l’estinzione del suo lontano cugino di Neanderthal, biondo e con gli occhi azzurri… Tesi oggi molto discussa da tanti…
A proposito, lo sai che quando spiego ai miei alunni che i fossili del Neanderthal sono stati scoperti per la prima volta in Germania, presso Düsserdolf, nella valle di Neander o più propriamente Neumann – che infatti è dedicata all'organista e pastore Joachim Neumann, grecizzato secondo l’uso umanistico in Neander, Uomo Nuovo! – è sempre immancabile qualche alunno che poi mi dice che l’uomo di Neanderthal era tedesco?!
Con lo stesso tipo di raziocinio, permettimi, che usi tu in queste tue comparazioni storiche generalizzanti, ma ironiche, per carità!
Todorov e altri, prima di te, hanno peraltro studiato più a fondo l’esito del “funesto giorno dell'incontro della "civiltà occidentale" con quelle precolombiane”.
C’è chi ha parlato, legittimamente, dal mio punto di visa, di “Olocausto americano”, per giunta perpetuato ancora ai nostri giorni, ma ben poco conosciuto e divulgato.
Quanto all’incontro con quelle asiatiche, ben più antico e caratterizzato da diverse sfaccettature, non lo metterei sullo stesso piano.
Appunto non credo che siano adeguate le generalizzazioni in campo storico, come tra l’altro insegnava il celebre storico classico americano – e ebreo – Moses Finley.
Invece tu generalizzi. Da buon italiano dei nostri tempi.
Dici: “io sono per il confronto alla pari tra le civiltà, invece gli attuali flussi migratori sono il risultato dell'esportazione del nostro nefasto modello di sviluppo INSOSTENIBILE”.
Meno male che dici “nostro”, anche se io discuto, mio non è!
Che tale modello peraltro sia insostenibile, sono assolutamente d’accordo con te.
E questo è molto di “sinistra”: litigare pure quando si è d’accordo!
Non concordo con te sul fatto di colpevolizzare di fatto i migranti per questo sistema, loro che ne sono le prime vittime!
Infatti, posso in linea di principio accettare il tuo sermone allorché sostieni: “Non si può continuare a promettere a 6 miliardi di persone di poter un giorno, qui in Europa o in qualsiasi altro luogo del mondo, raggiungere la felicità con i nostri attuali standard di consumo energetico e di materie prime.
L'Italia non è il "paese della cuccagna", la nostra madre terra non è il Pozzo di San Patrizio e la globalizzazione non è il nuovo Vangelo!
La questione non è imparare a dividere meglio la torta per mangiare meglio tutti, ma bisogna svegliarsi nel cambiare rotta e non continuare a imporre ed esportare modi di pensare, agire, lavorare, decidere che porteranno all'autodistruzione della convivenza tra i popoli e del pianeta.
Le uniche ricette possibili per noi comuni mortali sono al momento: Risparmiare, Riciclare, Riutilizzare e soprattutto Rispettare e valorizzare i principi fondanti delle diverse culture, non acuire il confronto/scontro”.
Che suggeli nel finale, anzi nel post scriptum, scrivendo: “le scelte politiche più efficaci le compio al mercato, in casa, sul lavoro nei miei consumi”.
Ok, anch’io da anni sostengo per esempio il commercio equo e solidale, che peraltro è molto di successo e financo di moda direi, oggigiorno – il che non è nemmeno una nota di merito, ma meglio di moda che fallimentare – così come pure sostengo e divulgo tutte le iniziative che riesco a conoscere e finalizzate a “Risparmiare, Riciclare, Riutilizzare e soprattutto Rispettare e valorizzare i principi fondanti delle diverse culture, non acuire il confronto/scontro”, le tue 4 R, che ribadisco, insomma.
Ma soprattutto quest’ultima R in te che mi lascia perplesso.
Infatti se pensi che solo valorizzare la civiltà araba in quanto matematico o perché i suoi rappresentanti mantengono il forte valore della FAMIGLIA (??), ti permetta di entrare nel novero di chi nutre questa quarta R, ebbene, credo che non sia sufficiente.
Intanto perché, come dicevo prima, è una miope generalizzazione.
Io, come sai, tra i paesi in cui si parla arabo sono vissuto in Tunisia e in Eritrea, inoltre uno dei miei più cari amici conosciuti all’estero è un libanese, cristiano ortodosso, ma ho conosciuto anche molti libanesi musulmani.
Ho stretto la mano, ignaro, a uno dei massacratori di Sabra e Shatila, un amico del mio amico, che solo più tardi mi ha parlato del passato del personaggio in questione, che, quando l’ho conosciuto, faceva il cuoco di un ristorante libanese a Lagos, in Nigeria.
Penso che avrai sentito parlare di Sabra e Shatila?
I campi profughi palestinesi alla periferia di Beirut in cui nel 1982, due mesi dopo che Zoff alzò la coppa del mondo a Madrid, i falangisti libanesi, estremisti cristiani cattolici, approfittando del fatto che Israele aveva invaso il paese, dilagarono per massacrare selvaggiamente i vecchi, le donne e i bambini che erano accampati là, laddove gli uomini erano tutti impegnati a fronteggiare l’avanzata israeliana.
Sul calcio dei loro kalashnikov i falangisti portavano le immagini del Sacro Cuore di Gesù o della Madonna!
Ma insomma, questa solfa te la propino per metterti in rilevo il fatto che per esperienza vissuta me ne intendo più io di te di “civiltà araba”, per quanto non abbia mai studiato le opere matematiche per esempio di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, che per giunta non era arabo, bensì del Khwarizm appunto, l’antica Chorasmia degli storici e geografi classici – cioè oggi sarebbe cittadino uzbeko – e da cui deriva il nome “algoritmo”, così come la parola “algebra” deriva dal titolo del suo libro più importante: Al-Jabr wa-al-Muqabilah, o meglio per amor di completezza, al-Kitāb al-mukhtasar fī hisāb al-jabr wa 'l-muqābala, che dovrebbe significare Compendio sul calcolo tramite somme e equazioni, o qualcosa del genere... purtroppo l’arabo non l’ho imparato!
Un’altra sua opera, che forse – l’originale è andato perduto – era intitolata Kitāb al-Ǧam’ wa al-tafrīq bi-ḥisāb al-Hind, cioè Libro sull'addizione e la sottrazione secondo il calcolo degli Indiani, è stata tradotta in latino da Adelardo di Bath nel 1126 con il titolo Algoritmi de numero Indorum (al-Khwārizmī sui numeri indiani), ed ha introdotto per la prima volta il sistema decimale dei numeri arabici-indiani nel mondo occidentale, anche se c’è voluto circa un secolo dopo Leonardo Fibonacci, celebre matematico e arabista pisano, membro della corte di Federico II, a diffonderlo più perentoriamente.
Conosco molto meglio, per averlo letto, l’altro grande matematico “arabo” Omar Khayyam, che pure lui invero non era arabo, bensì persiano, non fosse altro perché è stato anche uno straordinario poeta, cantore del vino grazie al quale, nonostante il divieto islamico, deve aver raggiunto le sue geniali intuizioni matematiche.
Ma tornando al discorso di fondo – purtroppo per te adoro le divagazioni! – credo appunto di saperne più e meglio di te di “civiltà araba”, al punto che posso dirti che tale “civiltà araba” non esiste e forse mai è esistita.
Quanto meno per come in genere la intendiamo noi.
Per farti capire meglio, anch’io ti racconto un aneddoto, e io te lo racconto in prima persona.
Una volta, a Tunisi, sono andato da un dentista, che, mentre mi trapanava e mi otturava la dentiera, mi raccontò che aveva intenzione di farsi una vacanza negli Emirati Arabi più che altro per partecipare a un gioco che impazzava in televisione e in cui si vincevano premi favolosi, persino degli appartamenti o delle macchine di lusso oppure cifre stratosferiche.
Senonché aveva problemi per ottenere il visto, al che s’è sfogato dicendomi che noi europei abbiamo tante lingue e nazionalità, tante religioni e orientamenti politici, però ci eravamo uniti nell’UE dove godiamo della libera circolazione, mentre loro “arabi” hanno una sola lingua – l’arabo classico, dal momento che poi le lingue neoarabe possono essere anche incomprensibili tra loro – una sola religione – e pure questo dato non è del tutto esatto – una sola nazione araba, ma erano divisi in tanti stati spesso in contrasto tra loro e tra cui comunque non c’è libera circolazione.
Curiosamente, questa sua asserzione ricorda molto una battuta molto significativa di Anthony Quinn nel ruolo del capo brigante beduino Auda abu Tayi, amico e alleato di Lawrence d’Arabia nel celebre film omonimo, allorché all’inglese che gli diceva che bisognava combattere i Turchi per l’unità degli Arabi, lui risponde che conosceva molte tribù beduine, ma non conosceva gli Arabi!
E t’assicuro che in effetti ci sono tantissime differenze: già il mondo “arabo” è diviso in partenza tra penisola arabica, con tutte le sue distinzioni, mashraq, cioè quello che noi chiamiamo Medio o Vicino Oriente, già territori bizantini o persiani prima della conquista araba, maghreb, il nordafrica a ovest dell’Egitto, comunque molto diverso: un libico e un marocchino, se parlano nelle loro lingue quotidiane anziché in arabo classico – lingua che era parlata a La Mecca nel VII secolo d.C. – non si capiscono assolutamente!
Una volta in Egitto ho salutato un autista come avevo appreso a Tunisi, cioè “asslema, lebes?”, e quello non ha capito una mazza, sicché ho dovuto usare l’inglese.
Più tardi mi han spiegato che come forma di saluto gli egiziani usano: “zaiekh?”.
Senza dimenticare il Sudan che per gli arabi è tutta l’Africa nera araba!
Insomma, un casino! Altroché civiltà araba! È più corretto parlare di civiltà musulmana, comunque multiculturale e mutlilingue, facente capo al califfato di Baghdad, anche se si è presto frammentata, e che in effetti ha promosso la lingua araba classica come lingua veicolare. Ma ci fermiamo lì.
Tant’è vero che nemmeno gli occidentali del Medio Evo li chiamavano arabi, ma preferivano chiamarli mori, saraceni, ecc.
Quindi, caro mio, non credere di giustificare la tua intolleranza antiislamica dichiarandoti estimatore della “civiltà araba” per compensare l’evidente astio che promane dall’aneddoto che mi racconti e che non m’impressiona affatto.
Guarda, sono sicuro che a Milano o nella tua Torino è successo molte volte che un idraulico meneghino o gianduia si sono recati in un appartamento di immigrati napoletani come i tuoi genitori, dove ha litigato e non ha concluso nulla perché semplicemente non si capivano e avevano costumi e approcci diversi alla questione da risolvere!
E la stessa cosa è sicuramente avvenuta tante volte pure con sardi, siciliani, calabresi, pugliesi, ecc.
Questo non ci permette di discriminare intere nazioni o etnie o quello che siano.
Ogni singola persona si deve conoscere e rispettare prima di tutto per quello che è singolarmente.
Ed è in primo luogo l’individuo che va rispettato, senza generalizzarlo.
Anche in tal caso e a tal riguardo ti invito a ristudiarti la Dichiarazione Universale dei diritti umani e magari anche la nostra altrettanto maltrattata Costituzione.
Comunque, non sei d’accordo nel dare il diritto di voto agli immigrati.
E per quale ragione?
Forse che loro non lavorano e non pagano le tasse?
Una recente statistica che trovi su internet sostiene che gli immigrati contribuiscono al PIL italiano per oltre il 9 %.
Per quale assurda ragione non devono poter essere rappresentati politicamente?
Devono solo essere sfruttati alla morte e schiavizzati, come ti ho messo in evidenza nella precedente?
E lo Stato di Diritto? Si applica solo sulla base di criteri di sangue?
Anche in tal caso sei in profonda distonia con la Dichiarazione Universale dei diritti umani e la Costituzione, caro Antonio!
Se tu e Isabela disprezzate il voto per le vostre inclinazioni pseudoanarchiche invero molto piccolo-borghesi, non significa che il voto non abbia valore per nessuno, lo sanno bene i membri del nostro purtroppo attuale governo.
Vuoi lasciare la politica a loro, ai politici, sempre più di “destra”?
Ma è proprio quello che più desiderano.
Non hai seguito tutto il dibattito sorto in seguito al libro di successo La casta, di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.
Il nichilismo indotto dai media e dalle mode indotte dai potentati economici che sta inebetendo le masse e a cui ha dedicato anche un famoso libro Galimberti, ha proprio questo obiettivo, non l’hai capito?
Comunque voglio riportarti un estratto di una tabella dell’Istat sui permessi di soggiorno rilasciati al 1° gennaio 2007.
Ho evidenziato solo i numeri più alti a seconda della provenienza continentale, più o meno, laddove queste cifre non tengono in conto gli irregolari, spesso numerosissimi, o dei successivi arrivi. Per esempio recentemente ho letto che i Rumeni hanno superato gli Albanesi.
Né tengono in conto, nel caso degli Americani, delle centinaia di miglaia di militari e funzionari civili che ci sono nelle 113 basi NATO in Italia, anche se talora per brevi periodi!
In realtà, in passato ho letto che il numero maggiore di stranieri in Italia è proprio quello degli Americani!
Non so dirti se nel frattempo è stato ridimensionato.
Gli Ecuatoriani a Genova e Milano sono sicuro che superano i Peruviani, che nel complesso però devono comunque rimanere in maggioranza.
Noterai che tra l’altro da questi paesi vengono molte più donne, quasi il doppio degli uomini, così come nel caso dei Filippini e degli Americani il cui ultimo dato però è falsato da quanto ti ho detto, mentre tale tendenza s’inverte con nazionalità come Pakistani e Senegalesi, per diverse ragioni, anche se in entrambi i casi c’entra sicuramente l’Islam.
Permessi di soggiorno per sesso, area geografica e singolo paese di cittadinanza al 1° gennaio 2007
http://demo.istat.it/altridati/permessi/2007/tav7.1.pdf
Paesi UE
Romania 127.777 uomini 150.805 donne totale 278.582
Paesi europei no UE
Albania 159.715 122.935 282.650
Nordafrica
Marocco 162.847 95.724 258.571
Africa
Senegal 42.991 6.814 49.805
Nordamerica
Stati Uniti 10.268 17.390 27.658
Centro e Sudamerica
Perù 18.864 33.269 52.133
Ecuador 18.338 31.936 50.274
Asia
Cina, R. Pop. 64.729 57.635 122.364
Filippine 29.225 47.188 76.413
India 35.324 21.798 57.122
Sri Lanka 25.641 19.316 44.957
Bangladesh 30.257 10.810 41.067
Pakistan 27.878 8.342 36.220
I tanto vituperati rumeni, tra cui vanno annoverati, per comune cittadinanza, anche i famigerati e disgraziati Rom, sono però cittadini dell’UE e in quanto tali hanno il diritto di libera circolazione nel nostro paese.
Che ci vuoi fare? Se vuoi diritti, deve darne! Anche se in Italia quest’equazione è tosta da digerire.
In ogni caso, questa tabella dovresti soprattutto confrontarla con altre che si trovano su internet e che mettono in evidenza che ancora qualsiasi emigrazione non ha superato quella italiana, che peraltro continua a prevalere di gran lunga anche in Italia nel rapporto demografico tra emigrati italiani e immigrati stranieri.
Un paese come il Belgio, per esempio, ha una percentuale altissima di Italiani, la maggioranza degli stranieri presenti nel territorio del piccolo regno fiammingo-vallone.
E anche in Germania, come sai ci sono centinaia di migliaia di Italiani, secondi solo ai Turchi.
Senza parlare dei 25.000.000 di italo-brasiliani, ecc.
Con che faccia tosta ora facciamo i razzisti!? Me lo sai spiegare!?
E non ti permettere di dire che io favorisco il sistema e arricchisco Moratti e quelli come lui. Più di quanto lo faccia tu, comunque.
Tante volte ho pensato di disarmi di macchina, moto, cellulare, financo il computer, per non parlare delle televisioni.
Sed quo bono?
Per fare l’eremita, l‘eccezione alla regola che comunque si mantiene dominante?
No grazie, preferisco lottare: oggi ho partecipato a un’assemblea di insegnanti precari, dopodomani vado a rompere le scatole a Veltroni e presto faremo presidio al’Ufficio Scolastico Provinciale, già Provveditorato, nonché alle sedi dei sindacati.
E continuo anche la mia lotta per far rispettare lo Stato di Diritto per tutti, in primo luogo a Scuola!
Tu va’ pure al mercato, se vuoi, e non votare!
Ma non criticare a me!
E non ti preoccupare, non ti scoccio più con le mie proposte di divulgazione!
Roberto

P.S.: per stemperare, ti allego una citazione dal citato Omar Khayyam, che peraltro è uno spudorato plagio di Orazio:
Non ricordare il giorno trascorso
e non perderti in lacrime sul domani che viene:
su passato e futuro non far fondamento
vivi dell'oggi e non perdere al vento la vita.
Omar Ḫayyām, Rub’ayyāt

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