Stanno facendo discutere, come al solito, le ultime esternazioni del nostro glorioso leader, che tanto ci invidiano all'estero!
Riporto da un giornale notoriamente bolscevico, Il Sole 24 ore, quanto più m'interessa rilevare:
“Attacco alla scuola pubblica
Berlusconi incalza anche sulla scuola: gli insegnanti delle scuole pubbliche «inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie». Il premier riporta quanto disse nel 1994 in occasione del suo ingresso in politica. Berlusconi parlava del rischio che avrebbero potuto correre i genitori ai quali fosse stato impedito di scegliere per i propri figli una scuola privata in alternativa a quella statale”.
Solo sorvolo sugli altri contenuti dell'articolo, dedicati alle profonde considerazioni di Berlusconi riguardo al caso Libia – in pratica pianta in asso Gheddafi già isolato dagli USA e da tutto il mondo, dopo che se l'era portato a braccetto sino a ieri – e ai gay, di nuovo oggetto dei suoi attacchi alla faccia dei diritti umani (ma come fa il gay dichiaratissimo Lele Mora a dirsi ancora suo amico?).
Osservo peraltro come quest'ennesimo attacco ai gay sia strettamente connesso all'attacco alla Scuola Pubblica e ai suoi insegnanti, in quanto è l'estremo patetico tentativo populista di Berlusconi di recuperare le simpatie dei cattolici e della Chiesa, in particolare di quella chiesa con la c minuscola che odia l'omosessualità perché, come la pedofilia, è il carattere rigettato più intrinseco alla Chiesa stessa, e che Paolo Flores d’Arcais definisce giustamente La Chiesa simoniaca di Ratzinger, Bertone e Bagnasco (http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-chiesa-simoniaca-di-ratzinger-bertone-e-bagnasco/).
Illuminante a questo proposito l'osservazione de Il Sole 24 ore, il quale ricorda come Berlusconi abbia riportato “quanto disse nel 1994 in occasione del suo ingresso in politica”, quando suggellò appunto la sua santa alleanza con la Chiesa orfana della miseramente crollata DC contro i cosiddetti nipotini di Stalin. Sul piatto delle offerte in cambio del prezioso appoggio ecclesiastico, appunto la Scuola Pubblica e Laica, di cui la Chiesa, in Italia e non solo, è la principale e storica nemica, visto che le ha tolto a suo tempo il tradizionale primato sull'istruzione.
Dobbiamo comunque ringraziare Berlusconi per essere stato più che mai un vero libro (di scuola cattolica) aperto: stavolta non credo infatti che la sua proverbiale arte di smentire l'evidente, surrogata dai suoi fedeli cagnolini della carta stampata di parte, possa gridare all'equivoco tanto facilmente: in Italia è in corso una nuova “laida opra” tra Chiesa e un certo potere – il suo, ma non solo il suo – paragonabile a quella stigmatizzata da Dante nel Canto XIX dell'Inferno tra Clemente V e Filippo IV Il Bello – anche Berlusconi, tra l'altro, si crede bello!
Speriamo almeno che non solo Berlusconi “cada da cavallo” come Filippo, ma anche che la Chiesa viva la sua nuova "cattività avignonese"! (E stavolta, magari, per sempre!).
Roberto Marras
Riporto da un giornale notoriamente bolscevico, Il Sole 24 ore, quanto più m'interessa rilevare:
“Attacco alla scuola pubblica
Berlusconi incalza anche sulla scuola: gli insegnanti delle scuole pubbliche «inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie». Il premier riporta quanto disse nel 1994 in occasione del suo ingresso in politica. Berlusconi parlava del rischio che avrebbero potuto correre i genitori ai quali fosse stato impedito di scegliere per i propri figli una scuola privata in alternativa a quella statale”.
Solo sorvolo sugli altri contenuti dell'articolo, dedicati alle profonde considerazioni di Berlusconi riguardo al caso Libia – in pratica pianta in asso Gheddafi già isolato dagli USA e da tutto il mondo, dopo che se l'era portato a braccetto sino a ieri – e ai gay, di nuovo oggetto dei suoi attacchi alla faccia dei diritti umani (ma come fa il gay dichiaratissimo Lele Mora a dirsi ancora suo amico?).
Osservo peraltro come quest'ennesimo attacco ai gay sia strettamente connesso all'attacco alla Scuola Pubblica e ai suoi insegnanti, in quanto è l'estremo patetico tentativo populista di Berlusconi di recuperare le simpatie dei cattolici e della Chiesa, in particolare di quella chiesa con la c minuscola che odia l'omosessualità perché, come la pedofilia, è il carattere rigettato più intrinseco alla Chiesa stessa, e che Paolo Flores d’Arcais definisce giustamente La Chiesa simoniaca di Ratzinger, Bertone e Bagnasco (http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-chiesa-simoniaca-di-ratzinger-bertone-e-bagnasco/).
Illuminante a questo proposito l'osservazione de Il Sole 24 ore, il quale ricorda come Berlusconi abbia riportato “quanto disse nel 1994 in occasione del suo ingresso in politica”, quando suggellò appunto la sua santa alleanza con la Chiesa orfana della miseramente crollata DC contro i cosiddetti nipotini di Stalin. Sul piatto delle offerte in cambio del prezioso appoggio ecclesiastico, appunto la Scuola Pubblica e Laica, di cui la Chiesa, in Italia e non solo, è la principale e storica nemica, visto che le ha tolto a suo tempo il tradizionale primato sull'istruzione.
Dobbiamo comunque ringraziare Berlusconi per essere stato più che mai un vero libro (di scuola cattolica) aperto: stavolta non credo infatti che la sua proverbiale arte di smentire l'evidente, surrogata dai suoi fedeli cagnolini della carta stampata di parte, possa gridare all'equivoco tanto facilmente: in Italia è in corso una nuova “laida opra” tra Chiesa e un certo potere – il suo, ma non solo il suo – paragonabile a quella stigmatizzata da Dante nel Canto XIX dell'Inferno tra Clemente V e Filippo IV Il Bello – anche Berlusconi, tra l'altro, si crede bello!
Speriamo almeno che non solo Berlusconi “cada da cavallo” come Filippo, ma anche che la Chiesa viva la sua nuova "cattività avignonese"! (E stavolta, magari, per sempre!).
Roberto Marras
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