Ceviche a colazione... il mio primo libro!

15 marzo 2013

Tu dici

Circola per internet una bella citazione da alcuni attribuita a Shakespeare, da altri a Bob Marley:

You say you love rain, but you use an umbrella to walk under it.
You say you love sun, but you seek shade when it is shining.
You say you love wind, but when it comes you close your window.
So that's why I'm scared when you say you love me.

Siccome non mi suonava e siccome non mi accontento mai, ho svolto una breve ricerca e ho scoperto che invero pare che sia tratta da un anonimo poeta turco contemporaneo, tale Qyazzirah Syeikh Ariffin, che però, a sua volta, si sarebbe ispirato a dei versi di Jean Cocteau (sempre che sia vero):

Tu dis que tu aimes les fleurs et tu leur coupes la queue,
tu dis que tu aimes les chiens et tu leur mets une laisse,
tu dis que tu aimes les oiseaux et tu les mets en cage,
tu dis que tu m’aimes alors moi j’ai peur.

In ogni caso, dico io, e come ha detto Troisi ne Il Postino (peraltro citando anche lui), è vero in fondo che la poesia non è di chi la fa, ma di chi la usa. E questi versi sono decisamente belli. Anzi, hanno ispirato pure a me:


Tu dici che ami l'ambiente, poi però non riesci a rinunciare al cellulare, alla macchina e a tutti gli altri bisogni moderni che inquinano e consumano le risorse,
tu dici che ami la vita, poi però resti sempre a casa davanti al tuo computer e non esci mai per andare a ballare e a divertirti con gli amici,
tu dici che ami l'umanità, poi però rimani indifferente, quando sai che tuoi simili sono detenuti ingiustamente, quando vedi disperati per le strade, quando senti di bambini violati, di donne stuprate, di innocenti uccisi.
Per questo ho terrore quando dici che mi ami.

1 commento:

Roberto ha detto...

cfr. http://gabrielelaporta.wordpress.com/2013/03/14/tu-dici/