Voglio raccontare in questo post di alcuni conoscenti, lui operaio elettricista della Fincantieri di origini meridionali, lei immigrata ecuatoriana che lavora come può, nelle famiglie o comunque irregolarmente.
La coppia ha una bellissima e simpaticissima bambina di quattro anni.
Da qualche mese vivono di cortesia, anzi solidarietà, in appartamenti altrui, in genere di immigrati ecuatoriani amici di lei, più sensibili al loro problema, che non è tanto il fatto che non hanno soldi per pagare i comunque esorbitanti affitti, in quanto, come detto, bene o male lavorano entrambi, piuttosto è che non trovano nessuno che affitti loro un appartamento: pur sbattendosi giorno e notte si sentono rispondere che non forniscono sufficienti garanzie e altre amenità del genere, laddove molto spesso è più che chiaro il fatto che i proprietari e le agenzie non "si fidano", tanto per usare un eufemismo, della strana coppia meridionale-ecuatoriana!
Due persone, invece, oneste e lavoratrici...
Ma il primo articolo della Costituzione non dice che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro?
E il secondo non recita: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale"
Tra questi "diritti inviolabili dell'uomo" non c'è anche il diritto alla casa?
Perché è chiaro che questi due ragazzi i loro doveri li adempiono, nel momento in cui lavorano e pagano le sempre più alte tasse, mentre mi pare altrettanto evidente come lo Stato non garantisca loro il diritto inviolabile all'abitazone, pure sancito dalla Costituzione!!
Se continua così, la gente che lavora onestamente dovrà accamparsi alla bene meglio, mentre la maggior parte degli appartamenti rimarranno sfitti, sia per ragioni di chiusura culturale, sia per il folle e volutamente incontrollato rincaro che gli affitti hanno conosciuto in questi ultimi anni!
Per non parlare dei prezzi delle case, per chi vuole comprarsele.
Io stesso, insegnante precario, guadagno un salario che comunque non mi permette di accendere un mutuo per comprare un appartamento decente, a meno di comprarne uno che sicuramente non vale i soldi che spenderei, indebitandomi fatalmente per tutta la vita!!!
Se devo spendere 200.000 euro, che non ho, per un appartamento che, in un paese decente, ne varrebbe al massimo un quarto, piuttosto che indebitarmi pagando mensilità di mutuo più alte del mio salario, vado a investire i miei scarni risparmi in paesi dove il carovita è ancora a livelli contenuti!
Continuiamo pure a considerare questa situazione "normale", tra poco ne raccoglieremo i frutti amari tutti, non solo i soliti!
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