Ceviche a colazione... il mio primo libro!

7 gennaio 2007

Romanzo Storico

In questi giorni sto leggendo con gusto e soddisfazione un bel romanzo storico, Il segno di Attila di Guido Cervo.
Per ora mi limito a dire che è il genere che sicuramente preferisco in assoluto e Cervo, che ha già altri titoli al suo attivo, sta entrando a pieno merito nella lista dei miei autori favoriti.
Pare che abbia detto che scrive i romanzi che vorrebbe leggere... Penso che sia un principio narratologico assolutamente condivisibile.
Commenterò oltre in ulteriori interventi... ora ne devo terminare la lettura!

4 commenti:

Roberto ha detto...

Finito!! Già da qualche giorno... E ne ho iniziato un altro, del solito Valerio Massimo Manfredi, L'impero dei draghi! Già pubblicato un po' di tempo fa, invero.
La cosa che più m'ha colpito del romanzo di Cervo è che il personaggio dominante, che dà il ritmo alla trama, che inizia e finisce il romanzo, è il capo unno Balamber, descritto come un valente e feroce guerriero, ma in realtà anche molto umano e sensibile, un eroe positivo in definitiva.
Non direi che si tratta di un fatto inerente alla moda romantica di rivalutazione del mondo barbaro, né di quella new age dell'esaltazione delle culture sciamaniche...
Cervo si concentra sull'uomo, approfondisce l'esperienza traumatica dell'individuo che la riesce a superare, attraverso il successo personale di guerriero, ma soprattutto attraverso la manifestazione a sé stesso della sua umanità, appunto.
Discorso da approfondire... ora devo andare a lezione!

Roberto ha detto...

Ho terminato anche L'impero dei Draghi, del versatile Valerio Massimo Manfredi.
Archeologo, storico, conduttore di Stargate, da anni anche scrittore di romanzi storici di grande successo, a mio giudizio non sempre di grande qualità, per quanto almeno due siano tra i migliori romanzi storici di tutti i tempi, a mia modesta opinione: Lo scudo di Talos e questo L'impero dei Draghi, appunto.
Eccezionale!
Ha saputo combinare i fatti storici e la finzione in modo mirabile, elaborando una caratterizzazione del confronto culturale tra Roma e la Cina un po' enfatica, forse, ma molto suggestiva. Merita!

Roberto ha detto...

Sto leggendo ora Il Vichingo di Tim Severin.
Questo autore è un personaggio notevole: nel suo sito (http://www.timseverin.net/) si definisce "explorer/traveller, author, film-maker and lecturer".
Ha "ricompiuto" le imprese di San Brandano, Sindbad, Ulisse, Giasone, i primi Crociati, Cingiz Khan, dell'ammiraglio cinese Zheng He, di Alfred Russell Wallace, naturalista pioniere d'epoca vittoriana, inoltre ha studiato sul campo i miti letterari di Moby Dick e Robinson Crusoe, etc.
Nel suo romanzo si riscontra la sua straordinaria capacità di immedesimazione nella cultura e nella mentalità dei suoi personaggi, che deve aver maturato appunto durante questi suoi viaggi nel tempo e nello spazio, tra culture e epoche le più varie.
Da conoscere e approfondire!

Anonimo ha detto...

E cadê os livros brasileiros???