Ceviche a colazione... il mio primo libro!

8 dicembre 2008

Vaticano vs Vaticano

Nei giorni scorsi è stato oggetto di commenti, critiche, dibattiti, manifestazioni e proteste l'intervento del rappresentante del Vaticano all'ONU contro la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo.
Io vorrei soffermarmi solo sull'aspetto più clamorosamente contraddittorio di questa posizione della chiesa cattolica rispetto al suo sedicente ruolo di intransigente baluardo della vita: evidentemente non la vita degli omosessuali, considerati ancora come degli indemoniati o dei demoni veri e propri e pertanto meritevoli di essere perseguitati, torturati, sterminati, come in passato.
Sì, perché come già molti hanno rilevato, in vari paesi l'omosessualità è ancora considerato un crimine punibile anche con la morte!
Con quale altra ragione giuridica, quindi, la chiesa cattolica continuerebbe a pretendere di difendere la vita, specie con le sue campagne contro la legalizzazione dell'aborto e dell'eutanasia, allorché avalla la legislazione dei paesi che applicano la pena di morte agli omosessuali?
Chi oppone che detti paesi in genere sono islamici fondamentalisti ai quali la parola del papa potrebbe non importare di meno, sta comunque tentando un'attenuante fiacca, in quanto si tratterebbe in ogni caso di una discriminazione e di un attentato ai diritti umani gravissimi!
Dal mio punto di vista, anzi, sarebbe un'aggravante, che mi ricorda quando Giovanni Paolo II, il "santo subito", ha prima favorito la guerra "civile" in Jugoslavia affrettandosi a riconoscere l'indipendenza delle "cattoliche" Slovenia e Croazia, poi ha strumentalizzato in funzione propagandistica lo stupro di massa delle donne bosniache da parte dei militi serbi, invitandole a non commettere il peccato dell'aborto - e a tenersi quindi i figli della "pulizia etnica" serba - pur sapendo che dette donne erano musulmane, quindi non erano tenute ad ascoltare il suo verbo dogmatico.
Se fossi nei panni del padre di Eluana, a questo punto, dichiarerei pubblicamente che la ragazza era lesbica, quindi la chiesa dovrebbe smetterla, per coerenza, di opporsi alla sua eutanasia.
Ma un altro intervento vaticano che è passato quasi inosservato e indiscusso c'è stato quando, sempre nei giorni scorsi, anche presso la maggioranza di governo si sono aperti degli spiragli nei confronti del diritto di culto dei musulmani, in particolare alla loro aspettativa di costruire altre moschee in territorio italiano.
Il Vaticano non ha espresso contrarietà, purché le moschee siano controllate dallo Stato italiano al fine di verificare che vi si svolga il culto e non si faccia politica.
Ma... dico io: nelle chiese da sempre si fa politica!
Allora sarebbe corretto, in uno Stato di diritto quale dovremmo essere - e siamo sempre meno -, che in tutti i templi di ogni religione lo Stato svolga questo tipo di controllo e impedisca ai preti, per esempio, di invitare i fedeli a "votare liberamente, purché sia per un partito democratico e cristiano", come voleva la famosa barzelletta ai tempi della defunta DC!
E, da notare, anche in tal caso lo Stato comunque violerebbe la Costituzione!
Peraltro, domanda ormai sempre più retorica: CHE DIRITTO HA IL VATICANO DI PONTIFICARE IN QUESTIONI CHE RIGUARDANO LO STATO ITALIANO E SOLO LO STATO ITALIANO???
La risposta purtroppo ce l'ha data il governo Berlusconi, che sta tagliando e demolendo la Scuola pubblica, ma per cui è bastata la voce grossa della CEI per fargli impedire di tagliare anche gli esorbitanti fondi destinati alle scuole private clericali!
Quanto mi piacerebbe vedere i famosi cavalli dei Cosacchi abbeverarsi nelle fontane di Roma!

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