Ceviche a colazione... il mio primo libro!

17 febbraio 2009

Forse è vero che a Cuba non c'è il paradiso... perché "da noi" c'è?!

Recentemente in libreria ho trovato Il romanzo del Che Guevara, di tale Jacobo Machover, esule cubano. Curioso come al solito su quello che viene scritto sul Che, gli ho dato un'occhiata. Ho subito visto che l'autore intende "demolirne il mito", sport che piace molto anche a me, quello di demolire i miti, a cui preferisco senz'altro la Storia.
Però ne ho immediatamente provato un moto di fastidio, lo confesso, perché mi è parso chiaramente che si trattava di una demolizione del mito antistorica, dettata solo da una visione negativa a senso unico: un personaggio, se ne vuoi tracciare un ritratto storico, lo devi considerare in toto, a 360°. Machover invece, per compensare, dice lui, l'immagine di santo eroe che in genere se ne ha, si concentra esclusivamente sui presunti crimini del Che.
Insomma, da un estremo all'altro! E l'estremo di Machover è quello che piace senz'altro di più oggi in Europa e alla sua deriva destrorsa!
Ho comunque cercato altre notizie su internet.
Ho trovato un'intervista acida di Machover in francese - vive in Francia dove pare che sia anche docente universitario e il titolo originale del libro in questione è La face cachée du Che -, ma soprattutto ho trovato le recensioni ai suoi libri di Gordiano Lupi, un personaggio invece molto interessante, di fatto tra i maggiori promotori dei libri di Machover in Italia e scrittore lui stesso contro la dittatura cubana, che conosce bene (ha anche una moglie cubana, a cui pare sia stato negato il visto di rientro a causa dei libri del marito, un po' come è successo alla pallavolista transfuga Tai Aguero quando voleva ritornare per rivedere la madre morente!).
Di un libro di Lupi ho trovato anche un'interessante recensione di Valerio Evangelisti (quello di Eymerich!) su Carmilla on line, il quale mi trova su posizioni consimili (http://www.carmillaonline.com/archives/2007/02/002132.html).
Lupi, un deluso di sinistra dalla deriva totalitaria e un po' stalinista-maoista del regime cubano - senza dimenticarne, però, l'apertura neoliberista al turismo straniero! -, è sicuramente un autore apprezzabile e le sue denunce sono sincere, documentate e in buona fede, sicuramente molto più in buona fede di quelle di Machover, di cui ho già detto e su cui mi riservo di esprimere giudizi più approfonditi.
Aggiungo solo che in Lupi c'è, mi pare, anche un po' d'invidia nei confronti di Gianni Minà e di Frei Betto, da lui accusati di aver monopolizzato l'informazione su Cuba - Lupi, suvvia, ma siamo seri!!! Ma li leggi i giornali italiani? E li vedi i telegiornali? Quante volte trasmettono le opinioni di Minà e Frei Betto su Cuba??? - e, per carità, lo si può capire, è umano (insisto nel trovarlo simpatico, nonostante tutto: lo leggerò senz'altro).
Quanto al Che di Machover dico solo questo: se il Che, oltre a fare quel che in genere si ricorda di eroico di lui, ha anche torturato e fatto giustiziare sommariamente, cosa che già si sapeva peraltro (lo racconta lui stesso nei suoi scritti), si dovrebbe anche ricordare però in che contesto e chi.
Non si era nel corso di una guerra feroce, nella quale anche i barbudos, se fossero stati catturati, avrebbero subito le stesse, anzi peggiori, angherie e esecuzioni sommarie?
Sì, è molto nobile stare seduti comodamente a tavolino di fronte allo schermo di un computer e scrivere che bisogna rispettare i diritti umani, che anche la vita del nemico è sacra, ecc.
Un po' come quando si guarda una partita di calcio e si esclama ingenuamente che se ci fossimo stati noi lì davanti alla porta, non avremmo sbagliato quel gol tanto facile!!
Altra cosa però è stato senz'altro trovarsi sulla Sierra Maestra, con poche armi e poco cibo, braccati dai militari di Batista che li volevano torturare, massacrare e che erano in genere canaglie che vessavano, violentavano e umiliavano la popolazione!
La guerra non è una partita di golf, meno che mai quando la si combatte contro certi personaggi: perché Machover non scrive anche sulla controparte, su Batista e i suoi sgherri?
Forse perché quell'epoca non è arrivato a conoscerla davvero, visto che è del '54, esule da Cuba dal '63 (cioè i suoi genitori sono fuggiti dall'isola, in un'epoca particolarmente tesa della Guerra Fredda, peraltro!).
Perché allora non si dedica almeno ai meschini tentativi terroristici americani di rovesciare il governo castrista?
Probabilmente Lupi risponderebbe che ci pensano già Gianni Minà e Frei Betto... già, almeno loro lo fanno in questo nostro Occidente dove i "crimini" di tutti i nemici degli Americani sono crimini, mentre i crimini degli Americani sono "errori umani"!
In tutta sincerità, Machover non è comunque riuscito a scardinare la mia ammirazione per il Che, ammirazione per il personaggio storico, con anche i suoi lati oscuri o grigi, non per quello mitico!
Se mi fossi trovato nella sua situazione, in una guerra contro un dittatore feroce e carogna come Batista, alla macchia, contro un esercito bene armato e organizzato deciso a massacrarmi, in condizioni quindi in cui era pure difficile essere magnanimo, trattare bene gli eventuali prigionieri, tanto più che questi, se avessero catturato te, ti avrebbero fatto implorare di ucciderti, ebbene, io mi sarei comportato allo stesso modo.
Se poi penso che per esempio oggi, in Italia, ormai le carogne, sempre più sfacciate, proliferano, come i personaggi a cui ho dedicato il post precedente, allora di essere spietato mi viene voglia anche se non siamo in guerra, almeno dichiarata, ma forse per questo anche più bieca, perché siamo dominati da soggetti che ci stanno precludendo il futuro sempre più volgarmente e violentemente e non possiamo nemmeno rispondere ai colpi che ci scatenano addosso perché "siamo in democrazia"!
Sicuramente a Cuba non c'è nessun paradiso (cancello anche il forse della canzone di Finardi), non ci ho ma creduto, nonostante pure le entusiaste relazioni della mia amica Dirlene, che ha visitato Cuba con le Brigate della solidarietà.
Le dittature sono sempre dittature, anche mettendo i puntini sulle "i".
Condivido con Lupi la speranza che il popolo cubano, prima o poi, sappia correggere la deriva totalitarista castrista però a prescindere di e in contrasto a qualsiasi intervento americano, che cancellerebbe tutte le conquiste che il socialismo cubano ha in ogni caso conseguito.
E vi aggiungo l'altra speranza che l'Unione Europea contribuisca a questa "correzione"... speranza quest'ultima, lo riconosco, molto, troppo, utopica.
In caso contrario, continueremo a procedere verso un mondo in cui, se ti rubano il futuro, ti conformi, mentre se la tua squadra di calcio subisce una presunta ingiustizia arbitrale, sei pronto a morire, come quell'idiota di tifoso della mia squadra che si è fatto mettere sotto l'autobus della Fiorentina!
E neppure questo è certo un paradiso!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti consiglierei, invece di leggere le recensioni ai miei libri, di andare alla fonte. Sarebbe più serio. L'invidia non fa parte del mio mondo. Credimi.

Lupi