Ceviche a colazione... il mio primo libro!

29 marzo 2009

La buona novella non è mai stata una buona novella

Giovedì scorso ho risposto a un corrispondente del gruppo di discussione di Nicolò Scialfa - battezzato con il nome signifcativo di Spinoza - il quale aveva affrontato il tema della laicità dello Stato, sulla base di un articolo del Corriere della Sera.
Lui dice:
"Credo che talvolta sia necessario esprimere pubblicamente il proprio sdegno nei confronti di certe dichiarazioni avendo in mente uno Stato laico e rifiutando ingerenze che ci fanno assomigliare a governi teocratici.
L’ingerenza e la presenza delle strutture cattoliche nella nostra politica e libertà è enorme. Siamo l’unico Paese che garantisce ore ed ore di libero utilizzo senza contraddittorio alla Chiesa Cattolica dei nostri mezzi di informazioni (esempio per tutti la domenica mattina di Rai1) e lo nega tranquillamente ad altre confessioni. Il mio non è un attacco ai credenti cattolici ma alle loro false istituzioni che sono più dei farisaici centri di potere che dei messaggeri di pace. Chi mi conosce sa che per scelta personale non critico mai altre confessioni religiose ma questo caso è veramente grave e questi fatti sono sempre più frequenti.
Per questo trovo gravissime certe dichiarazioni, ancor più dopo la farneticazione di Ratzinger (che apprezzo molto come teologo ma poco come simbolo di qualsivoglia libertà) che ha provocato un enorme danno (da cui seguiranno molti contagi) con la sua dichiarazione assurda sui preservativi (è un religioso, non un immunologo, ed ha detto solo una grande falsità).
Ma andando alle dichiarazioni del presidente della CEI vorrei sottolineare: che il Papa possa essere irriso e offeso è un dato di fatto. In questo senso si potrebbe capire la dichiarazione di Bagnasco. Ma un dato di fatto è la libertà di esprimere le proprie opinioni. È una delle nostre libertà democratiche che non sembrano piacere al Vaticano. Le polemiche su Williamson erano scontate. Se si fa una scelta si deve mettere in conto di pagarne le conseguenze se questa scelta è così grave. Se la polemica sui preservativi non aveva ragione d’essere, il Sig. Bagnasco lo lasci dire a chi questa polemica ha tutta la libertà di farla. È stato un grave attentato alla salute e sta buttando via il lavoro di tanti (anche gruppi cattolici) che distribuendo preservativi hanno salvato delle vite, non è la CEI che deve decidere le cose per le quali ci si possa o non ci si possa indignare. Il fatto che Bagnasco non accetti che il Papa venga irriso e offeso cosa comporta? Le guardie svizzere nelle redazioni dei giornali e nei parlamenti?
Il diritto a morire, per quanto raccapricciante per Bagnasco, non lo è per alcuni di coloro che non aderiscono alla Chiesa Cattolica. Quando mai una scelta religiosa può essere imposta ad altri con la forza? L’eutanasia è una falsa soluzione? Ci sono tanti che non lo credono: possiamo lasciare loro questa libertà? Sempre sul caso della Sig.ra Eluana presa come esempio: che differenza c’è tra un malato terminale che decide di non infierire sul suo corpo e secondo la CEI non può farlo e il bell’esempio di Giovanni Paolo II che ha fatto la stessa scelta?
Ruini conclude parlando di scontro tra credenti e non credenti.
In realtà sono alcuni cattolici (non tutti!) che cercano questo scontro imponendo le loro idee ai non credenti che non impongono le loro scelte a nessuno. Per un laico è importante che il singolo possa scegliere tra due opzioni (criticare-non criticare, terapia – non terapia) mentre la CEI e l’apparato religioso vorrebbe imporre solo la propria visione. La cosa che mi fa sorridere è che per molte cose mi trovo d’accordo con Ratzinger e Bagnasco per la mia posizione personale, ma non mi sognerei mai di imporla ad altri.
La buona novella imposta con la forza non è più una buona novella.
R".
***
Io gli ho risposto così:
"La buona novella non è mai stata una buona novella.
Basta studiare la storia (che il buon Nicolò, giustamente, dice che invece non studia nessuno!).
La Chiesa romana - come più correttamente va chiamata - è l'istituzione di potere - in quanto tale esiste ufficialmente dal Concilio di Nicea del 325 d.C. (!) - che più di ogni altra, senza nemmeno possibilità di paragone, ha provocato morte, sofferenza, genocidi reali e culturali. Non so quanto si possano quantificare questi dati di fatto, ma sto comunque parlando di centinaia di milioni di morti!
E, quel che è peggio, continua a farlo!!!
Allorché il nunzio apostolico all'ONU vi ha trasmesso la volontà del Vaticano votando contro la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo, ha dichiarato la propria complicità nei confronti di quei paesi dove gli omosessuali sono condannati a MORTE!
E quando Ratzinger ha lanciato il proprio anatema contro i preservativi in Africa ha condannato milioni di persone a SOFFRIRE e MORIRE di AIDS, in un continente - io ci ho vissuto e lo so per esperienza personale, non perché l'abbia letto sul corriere dei piccoli - dove in certi paesi la popolazione contagiata raggiunge oltre il 40 % del totale!!!!!!
Altroché difensori della vita!
Difensori della sofferenza e del dolore, vero nutrimento della Chiesa, senza i quali non esisterebbe, perché nessuno ne avrebbe bisogno!!!
Trovo semplicemente assurdo che la gente non apra gli occhi e non scorga questa semplice verità!
Forse, in un futuro che io auspico, la Chiesa e i suoi membri saranno giustamente condannati per crimini contro l'umanità. I pù gravi mai commessi in assoluto".
Roberto

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