Non è notizia di oggi che gli USA intendono costituire una vera e propria Legione Straniera da inviare a fare le loro guerre - cioè a morire come carne da macello per la gloria e le tasche della classe dirigente yankee - in cambio della cittadinanza.
Per la precisione si pretende una ferma di almeno 10 anni (cfr. Pierfrancesco Proietti in http://www.ccsnews.it/dettaglio.asp?id=1859&titolo=LA%20LEGIONE%20STRANIERA%20AMERICANA).
Non è poco tempo che voglio scrivere la mia opinione al riguardo, anche per precisare il fatto che pure molti eserciti europei si comportano allo stesso modo: a parte la famosa Legione Straniera francese e quella famigerata spagnola, anche, per esempio, nell'esercito spagnolo ordinario ormai si contano molti, troppi ecuatorianos (cfr. per esempio http://www.eluniverso.com/2006/09/20/0001/14/A11DDAAF796C43D6B6F9D30F37476255.html), mandati a rischiare la vita nelle difficili missioni all'estero in cambio di maggiori sicurezza economica e dignità sociale.
Voglio solo dire che questa realtà, che peraltro ha interessato in passato tanti Italiani (per esempio un mio zio alla lontana emigrato negli USA dopo la II GM e subito inviato soldato in Corea in cambio di una più facile cittadinanza statunitense), mi ricorda molto da vicino la politica romana di arruolare nel proprio esercito come foederati tanti barbari, perlopiù germanici, ma non solo. Soprattutto nella tarda antichità, a ridosso della crisi di Roma, quanto meno della parte occidentale, quella che fu proprio trasformata dall'affermazione di una sempre più forte classe dirigente barbara, antenata e antecedente dell'aristocazia feudale medievale.
E chissà quindi che Obama, in fondo, non lo si possa accostare a Stilicone, Ricimero, Odoacre e a tutti i re romano-barbarici, visto che anche lui è discendente di un "barbaro" migrante africano che ha realizzato al massimo l'american dream, così come i personaggi citati avevano realizzato l'aspirazione di conseguire le massime cariche di potere a Roma!
Ma questo può anche voler essere un segno di decadenza: se hanno ragione gli storici che sostengono che Roma entrò in crisi allorché i Romani DOCG demandarono ai barbari, per la pigrizia e la debolezza provocate dal benessere arrogante e iniquo, la difesa di sé stessi e del proprio impero, allora potremmo applicare questa osservazione anche ai nostri tempi e prevedere in breve la fine dell'impero americano, come fanno tanti per varie ragioni, forse anche con un certo compiacimento?
Non saprei dirlo. Certo, la fine dell'impero americano coinciderà con la fine di tante realtà attuali e anche molti miti della "nostra cultura": dell'era del petrolio e delle guerre in suo nome, dell'era della finta democrazia e piuttosto del dominio del capitalismo e del consumismo, dell'era persino di Hollywood e del suo cinema comunque da tempo in profonda crisi di creatività e qualità.
Dell'era del servilismo dei governi italiani, di uno Stato, cioè, a sovranità limitata, invero una provincia delle tante dell'impero yankee.
Che dire di più? Stiamo a vedere...
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