Ceviche a colazione... il mio primo libro!

4 marzo 2010

Belle ragazze e centrali nucleari

Dopo averli diffusi tra i miei contatti, colloco anche nel mio blog, con tristezza e rabbia, questi due recenti e significativi articoli tratti da Repubblica e dedicato l'uno alle ennesime sfacciate nefandezze internazionali del "nostro premier", sulla quale volontà di scherzare sulle "belle ragazze albanesi" peraltro dubito: secondo me, conoscendolo ormai, ha detto sul serio. Comunque, al riguardo ha scritto bene Elvira Dones (nell'altro articolo). Anche per chi crede ancora che la prostituzione sia una "libera scelta" delle donne (o peggio delle/dei bambine/i) che vi sono costrette.
Rilevo, preoccupato, anche il passaggio relativo agli accordi bilaterali tra Italia e Albania finalizzati ad avviare un progetto nucleare comune, in particolare a costruire centrali nucleari italiane nel "Paese delle Aquile", nella migliore tradizione neocolonialista.
Insomma, di male in peggio!!
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L'incontro a Palazzo Chigi. Il premier: "L'Italia è interessata alle centrali nucleari in Albania". Annunciato l'impegno del governo alla liberalizzazione dei visti "entro ottobre 2010"
L'umorismo di Berlusconi con Berisha "Sbarchi? Ammesse solo belle ragazze"
Firmato un accordo di partenariato strategico che nasce "da una lunga e fruttuosa amicizia tra i due Paesi"

ROMA - ''Faremo un'eccezione per chi porta belle ragazze''. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ironizza così durante la conferenza stampa seguita al termine della firma di una partnership strategica con l'Albania. Il primo ministro, Sali Berisha, aveva appena promesso che fino a quando durerà il governo Berlusconi, l'esecutivo albanese cercherà di limitare il più possibile gli sbarchi proseguendo sulla strada della moratoria sugli scafisti: "Non voglio che gli albanesi muoiano, non voglio che i criminali arrivino in Italia", ha detto Berisha.
Berlusconi ha ironizzato "per chi porta le belle ragazze possiamo fare un'eccezione". Il Cavaliere è parso particolarmente galante nei confronti delle giornaliste albanesi che stavano seguendo il suo incontro con il suo omologo albanese. Canonica foto con stretta di mano tra i due leader al termine delle dichiarazioni. Berisha dice: "questa è la foto più bella della giornata". "Beh, se ci fosse anche una di loro..." risponde Berlusconi indicando le giornaliste sedute in prima fila. Il premier albanese non si fa pregare e accontenta il suo "amico Silvio" facendole avvicinare. Altra photo opportunity. E Berlusconi non resiste alla battuta: "Si sa che sono single...".
Visti Ue. Berisha ha poi invitato in Albania il premier: "Aspetterò il primo ministro Silvio Berlusconi che è una personalità amata da tutti gli albanesi, e che ha avuto tante occasioni di dimostrare i suoi sentimenti verso il mio Paese e i miei concittadini". L'Italia "sta dando un grande aiuto" all'Albania "su ogni pratica necessaria a integrarsi con dignità nell'Unione europea", ha precisato Berisha. "Il mio amico Silvio mi ha promesso che lui, con Frattini e tutto il governo, farà del suo meglio" perché la liberalizzazione dei visti Ue per i cittadini albanesi "arrivi prima possibile". Berlusconi ha annunciato l'impegno dell'Italia per la liberalizzazione dei visti per l'Albania "entro ottobre 2010". Il primo ministro albanese, dal canto suo, ha ricordato che il suo Paese ha messo un blocco sugli scafi. "Per tutto il tempo che sarò al governo, la moratoria esisterà. Non voglio che gli albanesi muoiano nel canale di Otranto. Non voglio che flussi di traffici criminali vengano verso l'italia. Il blocco ha fatto dei risultati molto positivi e importanti", ha detto parlando in italiano. Inoltre, il primo ministro di Tirana ha sottolineato che l'albania ha "approvato una legge antimafia con i migliori standard".
Nucleare. "L'Italia è molto interessata alla possibilità di progetti di centrali nucleari in Albania", ha annunciato il premier. "L'Albania – ha spiegato Berlusconi – ha un programma ambizioso per diventare un centro di produzione di energia. Berisha – ha riferito il premier – mi ha illustrato tutta una serie di progetti che riguardano sia le energie tradizionali, sia la rigassificazione di gas liquido, le centrali termoelettriche e la possibilità anche di centrali nucleari. L'Italia – ha ribadito il premier – è molto interessata". E inoltre, ha aggiunto il premier, "tra i nostri due Paesi esiste un particolare rapporto, la produzione energetica in Albania sarà come se fosse prodotta in Italia". "Tutto questo - ha concluso - rende molto interessante questa collaborazione, e credo che ci sarà molto da fare in questa direzione".
Economia. "L'Albania oggi è il Paese con il livello fiscale più basso d'Europa. È un Paese che sta abbattendo tutti gli ostacoli per gli investitori italiani e stranieri. La nostra economia non è grande, ma è giovane e dinamica, ed è l'unica che ha resistito allo tsunami mondiale economico-finanziario e ha mantenuto una crescita del 4 per cento l'anno scorso", ha detto il premier albanese. Poi ha annunciato di aver "chiesto a Berlusconi l'interesse e il sostegno della Sace per i grandi investimenti italiani in Albania". E per quanto riguarda le imprese albanesi in Italia, ha rimarcato, "nel 2005 c'erano 5mila imprenditori, oggi se ne contano 22mila".
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http://www.repubblica.it/politica/2010/02/15/news/scrittrice_albanese-2292563/
15 febbraio 2010
La lettera. Elvira Dones, scrittrice e giornalista albanese replica alla battuta di Berlusconi "Quelle donne le ho incontrate. Mi hanno raccontato le loro vite violate, strozzate, devastate"
In nome delle belle ragazze albanesi "Signor Berlusconi, basta battutacce"
di ELVIRA DONES*

Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
"Egregio Signor Presidente del Consiglio,
le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione”.
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. è solo allora – tre anni più tardi – che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. è una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
* Elvira Dones, scrittrice-giornalista. Nata a Durazzo nel 1960, si è laureata in Lettere albanesi e inglesi all?Università di Tirana. Emigrata dal suo Paese prima della caduta del Muro di Berlino, dal 1988 al 2004 ha vissuto e lavorato in Svizzera. Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove alla narrativa alterna il lavoro di giornalista e sceneggiatrice.

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