Sabato scorso, 6 marzo 2010, dopo quasi due anni dal primo grave e significativo episodio (http://romras.blogspot.com/2008/03/il-fascismo-sotto-casa.html), sono tornati i leghisti a Sestri Ponente, a 100 m rispetto a dove abitiamo noi, in particolare è venuto Bossi in persona al Teatro Verdi di piazza Oriani, di nuovo con Rixi e Amorfini, mentre stavolta non s'è visto Borghezio, che forse è rimasto dentro al teatro o forse non c'era. A cercare di raccattare voti tra gli operai del quartiere, proclamando con le loro voci rabbiose gli slogan razzisti di sempre!
Io e Priscila siamo andati in piazza Oriani con il cartello "Via i razzisti da Sestri", colpo di genio di Pris, che l'ha prodotto personalmente.
All'inizio, come gli altri manifestanti, siamo rimasti bloccati dalle transenne e dal corposo spiegamento di carabinieri e poliziotti i quali hanno bloccato tutta piazza Oriani e dintorni - un'altra volta a proteggere i leghisti mentre commettono il reato di "incitamento alla violenza e all'odio razziale", laddove un docente che faccia volantinaggio davanti alla propria scuola, magari lo arrestano subito -, senonché a un certo punto, sfruttando la conoscenza delle stradine intorno alla piazza, noi abbiamo aggirato l'ostacolo e ci siamo collocati proprio davanti al teatro, all'inizio di viale Canepa, sul muretto che cinge la strada.
In particolare, Priscila, pur con il suo pancione di 7 mesi abbondanti di gravidanza, s'è seduta a cavalcioni sopra il muretto con il cartello sopra citato bello evidente.
Il gesto ha subito suscitato la reazione dei leghisti presenti: una stronzetta che stava insieme a quel coglione di Amorfini ha cominciato a gridare all'indirizzo di Pris (mentre io la sostenevo solidamente con il mio abbraccio): "tornatene al tuo paese" e altre cazzate del genere, le solite tipiche dei razzisti. Così poca fantasia!! Così poca originalità!! Che gente meschina! Che nullità!
Poi una donna che nemmeno aveva accento genovese, bensì veneto o simile, con molta aggressività ha cominciato a sbraitare altre cazzate classiche dei leghisti, tipo: "con le nostre tasse vi finanziate i centri sociali, andate a lavorare!", minchiata colossale, se si pensa che io, sicuramente a differenza sua, a lavorare c'ero stato tutta la mattina al Liceti a Rapallo e che Pris lavora in uno studio di commercialista e di tasse e di chi le paga veramente se ne intende sul serio. Per giunta né io né Pris abbiamo a che fare con centri sociali, per quanto io ritenga immensamente più democratico e pertanto legittimo un qualsiasi centro sociale che un partito come la Lega!
Poi si sono avvicinati altri leghisti e un poliziotto che hanno intimato a Pris di scendere, noi abbiamo risposto che era nostro diritto stare là, del resto sono arrivati subito a dfenderci dei cittadini di Sestri che hanno "consigliato" agli energumeni di levarsi di torno. E un paio di ragazzi, dimostrandoci una graditissima solidarietà, si sono messi persino a farci da "scorta".
S'è quindi avvicinato Rixi a litigare più o meno con le stesse persone che ci erano venute a difendere, gridando "io nel mio quartiere vengo quando mi pare!", con gli altri che gli rispondevano: "sì, ma non a gridare i tuoi slogan razzisti!". A provocare, insomma, e a creare disagi alla gente! (Qualcuno l'ha ripreso: http://www.youtube.com/watch?v=m3omJBrLuaE, all'inizio del video, sulla destra in alto, si vedono il nostro cartello e anche la sagoma di Pris).
Intanto siamo stati avvicinati da vari giornalisti, una (di non so che TV) che con la telecamera ha intervistato Pris, che le ha detto che vive a Sestri da 10 anni, lavora (tanto) e paga le tasse (tante) e non vuole che sotto casa sua vengano questi ad aggredirla con i loro slogan razzisti, e che presto nascerà nostra figlia, italiana, ma anche ecuatoriana, realtà inevitabile, anche se brucia a certa gente!
Anche Emanuele Rossi de Il Secolo XIX l'ha intervistata (un cenno è apparso nel suo articolo pubblicato nell'edizione di ieri) e io gli ho raccontato l'episodio citato di due anni prima, rilevando come i leghisti siano recidivi e come le "Forze dell'ordine" li continuino a spalleggiare in questo progetto di "conquistare" Sestri Ponente.
Commovente infine un signore di Sestri, arrabbiatissimo contro Rixi e gli altri leghisti, che si è avvicinato a noi e ci ha raccontato, piangendo, come suo fratello fosse morto tre settimane prima di una brutta malattia, accudito nell'ultimo anno di vita da una badante extracomunitaria, "una santa donna"!
E questo in concreta risposta allo slogan di Borghezio di due anni fa, quando aveva abbaiato, tra le altre stronzate razziste, che i "nostri vecchietti sono alla mercè degli extracomunitari"!!!
Borghezio, Rixi e leghisti in genere, ANDATE VOI A CAMBIARE IL PANNOLONE A BOSSI!!!!
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