Il 7 maggio scorso è nata la mia bambina, Samira.
E tra le cose di lei che più mi hanno colpito c'è il fatto che sin da quando è uscita dalla pancia della mamma - ho assistito a tutto - tiene gli occhi bene aperti. Eyes wide open, tanto per fare il verso a un famoso film di Kubrick, famoso più che altro perché fu il suo ultimo.
Ma io preferisco invece parafrasare Plinio, che nella sua monumentale Naturalis Historia (VII, 15, 72) riporta l'antica tradizione orientale di Zarathushtra che nasce prodigiosamente ridente: Risisse eodem die quo genitus esset unum hominem accepimus Zoroastrem.
Io invece testimonio che: bene cum apertis oculis eodem die quo genita esset unam mulierem vidimus Samiram.
E tra le cose di lei che più mi hanno colpito c'è il fatto che sin da quando è uscita dalla pancia della mamma - ho assistito a tutto - tiene gli occhi bene aperti. Eyes wide open, tanto per fare il verso a un famoso film di Kubrick, famoso più che altro perché fu il suo ultimo.
Ma io preferisco invece parafrasare Plinio, che nella sua monumentale Naturalis Historia (VII, 15, 72) riporta l'antica tradizione orientale di Zarathushtra che nasce prodigiosamente ridente: Risisse eodem die quo genitus esset unum hominem accepimus Zoroastrem.
Io invece testimonio che: bene cum apertis oculis eodem die quo genita esset unam mulierem vidimus Samiram.
Vedere supra per credere.
Auguro a mia figlia di tenere questi suoi occhioni belli sempre aperti.
Dal canto mio cercherò di insegnarle a farlo.
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