Fa ridere e piangere l'Italia di oggi.
Più piangere, agli Italiani, più ridere, agli altri.
E un pagliaccio come Gheddafi, giacché glielo permettono, si fa beffe di noi.
E chi glielo permette?
Berlusconi, dicono tutti! Certo, ma in realtà glielo stiamo permettendo tutti.
Così come stiamo permettendo che vada certa gente al governo, che ci taglino tutti i servizi e il posto di lavoro – a proposito, oggi ho avuto al conferma che rimango insegnante precario disoccupato, pur dopo 14 anni di carriera –, che ci sottraggano soldi e energie e tempo in tutti i modi...
Berlusconi, comunque... e per l'ennesima volta.
Demonio e capro espiatorio contemporaneamente.
Demonio...
Non sono certo il primo né l'unico che, già da tempi non sospetti peraltro, ha notato nel nostro capo del governo tratti diabolici.
In quanti hanno per esempio fatto notare che il suo più antico simbolo, il famigerato Biscione, ricorda molto il serpente che tenta Adamo e Eva – anzi Eva e Adamo – e comunque appare come immagine del Maligno?
Intendiamoci, io non credo all'esistenza del Diavolo.
Ma credo nel suo archetipo. Credo, anzi so, che chiunque, se s'identifica in qualsiasi archetipo, finisce per farsene condizionare, per comportarsi di conseguenza.
Il fatto che Berlusconi sia tutto e il contrario di tutto, dà da pensare in tal senso.
E sta facendo pensare anche a molti suoi alleati, com’è noto. Tutti che hanno calcolato, male, di poterlo usare, laddove è perlopiù lui che ha usato e usa loro. Tutti che sono scesi a patti col diavolo in cambio del potere, novelli Faust, e che ci stanno facendo perdere l'anima a tutti, laddove loro l'hanno già persa da tempo o forse mai l'hanno avuta.
Ma andiamo per ordine.
Figlio di un imprenditore edile, sappiamo, come se fosse una leggenda epica ormai, che si è dedicato alla professione saltuaria di cantante sulle navi da crociera – che sia lì che abbia incontrato Woland e i suoi assistenti? – per poi prendere in mano le redini dell'impresa paterna, divenuta ben presto la più importante di Milano e Lombardia – ve lo ricordate il progetto Milano2? – grazie agli importanti appoggi politici.
Craxi, direte voi!
Sì, certo, ma non solo.
Si sa che frequentava la casa socialista, ma nemmeno disdegnava quella democristiana. Né sputava sopra il piatto che gli offrissero eventualmente altri, tra cui il PCI.
Basta che crescesse in ricchezza e potere.
P2, quindi.
Lui ha sempre negato. Ma è innegabile come dal Gran Maestro della Loggia deviata e golpista abbia copiato il progetto, come lo stesso Gelli, personaggio mefistofelico per eccellenza, ha rivendicato.
E poi Milan, il cui simbolo è un diavolo. Un caso?
Canale 5. Numero sinuoso come un serpente. Altro caso?
Retequattro e Italia 1 – quest'ultimo a richiamarsi al nome del progetto P2 – fino a Mediaset e a dominare l'etere.
Se la RAI democristiana, ottusamente, si serviva di programmi deficienti e della censura per rimbecillire gli Italiani, Berlusconi si serve della strategia opposta: programmi brillanti, in stile americano (seppure in realtà poveri culturalmente), e niente censura, almeno apparentemente.
Anzi, arruola, pagandoli come la RAI mai li avrebbe pagati, fior di artisti e intellettuali, di tutti gli orientamenti e posizioni ideologiche. L'importante è che fossero e siano provocatori, che trasformassero e trasformino i gusti degli Italiani, che lavorassero e lavorino per creargli l'immagine di Gran Mago dell'etere. E che si corrompessero e si corrompano. Che confondessero e confondano, sino a mai più comprenderne la differenza, l'espressione artistica e intellettuale con la propaganda ideologico-culturale.
Si potrebbero fare tanti nomi, tutti quelli che tutti conoscono, ma preferisco la damnatio memoriae.
Ribadisco solo come, soprattutto oggi, continuano a popolare le reti mediaset personaggi tendenzialmente luciferini, che apparentemente portano appunto la luce all'umanità, invero hanno un lato oscuro perfino tangibile.
Ma non divaghiamo.
Nella cronologia ondivaga e personale che sto proponendo, mi manca ancora di ricordare l'evento scatenante il definitivo approdo al potere di Berlusconi: Tangentopoli.
Che abbatte Craxi e apparentemente tutto il sistema di potere che fino ad allora aveva dominato, quasi abbatte anche lui, ad oggi investito da oltre 20 giudizi per reati gravi, perlopiù resi vani dalla prescrizione o dalle leggi ad personam.
In realtà lo porta al potere diretto e non più all'ombra di altri potenti.
Chi si ricorda più i cartelloni enigmatici – e diabolici! – di Fozza Itaia!?
Sì, proprio così!
C'è stato un breve ma intenso periodo in cui gli spazi pubblicitari di tutta Italia sono stati tappezzati da questi cartelloni enormi che ritrarevano un bimbo che in vignetta pronunciava, in modo infantile, quello che tutti pensavano fosse il grido di incitamento consueto alla nazionale di calcio – si era non tanto lontani dalla vigilia dei mondiali USA del 1994 – o comunque al Paese.
Solo dopo è scoppiata Tengentopoli. A partire da Mariotto Chiesa.
Che questi cartelloni non fossero un messaggio in codice?
Sta di fatto che Berlusconi "scende in campo", apparentemente per difendere i suoi interessi e/o per difendere il Paese e la Chiesa dai "nipotini di Stalin" – che già allora, dopo la svolta di Occhetto, di comunista avevano ben poco –, e vince con il simbolo Forza Italia.
Per vincere si allea con forze emergenti che apparentemente non avevano – né hanno tuttora, come si sa bene – nulla in comune: la Lega e i neofascisti di Fini, che nel frattempo aveva strappato il primato dei suoi al repubblichino duro e puro Rauti, trasformando faticosamente il suo MSI in AN, teoricamente partito "liberaldemocratico".
In particolare Fini si presenta come candidato sindaco a Roma, senza alcuna speranza di vincere, contro Rutelli. E Berlusconi da Milano dichiara diabolicamente che se fosse residente a Roma avrebbe votato per Fini.
Che perde – Alemanno, come si sa, lo vendicherà –, ma il messaggio è chiaro e viene recepito.
Il colmo è che Fini aveva scatenato i suoi squadristi a lanciare monetine e quant’altro a Craxi al grido di ladro prima che scappasse in Tunisia.
Craxi, l’amico di Berlusconi.
Eh, ma la politica, così diabolica, si (e ti) trasforma rapidamente!
Poi la Lega.
Che Craxi temeva, perché puntava chiaramente a sottrargli la Lombardia e Milano, suoi feudi. Ciò che ha appunto fatto ormai da tempo.
Chi se la ricorda la famosa rissa verbale tra Pillitteri, sindaco socialista di Milano e cognato di Craxi, e i due leghisti che lo incalzavano con le loro provocazioni?
Nessuno, penso.
Come nessuno, evidentemente, si ricorda di Pillitteri.
Il quale accusava i due leghisti di essere razzisti! Che era con gente come loro che era andato al potere il nazismo!
E ora la politica sull’immigrazione di Berlusconi, già amico di Craxi, è dettata in toto dalla Lega.
Va be’, però alla Stefania Craxi, sia pure brutta come il peccato – anzi, certi peccati sono senz’altro meglio! –, a differenza delle sue avvenenti ministre, gliel’ha dato un incaricuccio di governo!
Curioso come nel settembre 1996, evidentemente, Craxi fosse ancora molto influente sul suo amico Silvio, visto che un ex ministro del primo governo Berlusconi dell’ormai lontano 1994, Giuliano Ferrara, già socialista, peraltro, come già comunista, anche, lo andava a trovare per consultarlo e/o aggiornarlo, evidentemente.
Lo so perché ha viaggiato con me sullo stesso aereo Alitalia Roma-Tunisi, quando mi sono recato nella capitale tunisina per il mio primo incarico di insegnante alla locale scuola italiana.
L’ho visto con i miei occhi.
Così come, l’anno scorso, ho visto con i miei occhi il video tratto dalla televisione tunisina – reperibile su youtube, probabilmente – in cui Berlusconi dice ai tunisini che sono benvenuti in Italia, che il suo governo sta attuando un programma di accoglienza per gli immigrati dai paesi meno fortunati, in forma di gratitudine a quei paesi che un tempo hanno invece accolto i poveri migranti italiani!
Lui che poco prima aveva dichiarato che non voleva un’Italia multietnica!
Ma è proprio questa la sua strategia davvero diabolica: dichiarare tutto e il contrario di tutto, smentirsi e confermarsi, andare sul pesante e poi dire che scherza… come quando ha fatto finta di sparare alla giornalista russa che incalzava con le sue domande il buon amico Putin, dandole a credere che poteva fare la stessa fine della Politovskaija. E facendola piangere!
Ma era uno scherzetto! Come tanti altri, tutti quelli che conosciamo, suvvia!
Scherzi diabolici!
La Chiesa ormai se n’è accorta.
C’è stato un tempo, sotto Giovanni Paolo II, che il pio Berlusconi ha regalato una copia del Catechismo a tutti i suoi dipendenti, gesto che evidentemente non ha fatto passare inosservato e che la Chiesa e i suoi fedeli hanno tanto apprezzato!
E hanno votato e fatto votare per lui!
Poi però tanti suoi comportamenti, tanti suoi gesti politici, tante sue misure, ecc. si sono rivelati ben lontani dalla morale e dalla politica della Chiesa.
È già stato detto e ridetto, ma in qualsiasi altro paese un jurassic pork come lui, sia pure politico potente, che si faccia una ragazzina minorenne, sia pure procace, sarebbe già stato costretto a dimettersi!
Lui, con la sua faccia tosta – tostata dalle fiamme infernali? –, è riuscito a far accettare tutto agli Italiani, rincitrulliti dai suoi indecenti film americani – sapientemente alternati ad altri meno indecenti o anche eccellenti – alla faccia di qualsiasi questione morale!
E alla Chiesa che gli tirava le orecchie le ha rinfacciato i preti pedofili e omosessuali, come il direttore dell’Avvenire, tramite i suoi giornali e riviste.
Usando peraltro una tattica del suo amico Bush jr.
Non l’aveva notato nessuno?
No, sì, forse sì, forse no. Ma che importa?
C’è un’opinione pubblica in questo assurdo Bel Paese – come lo chiamava Guccini?
Se mai c’è stata veramente, ormai è stata narcotizzata e zittita dal muro di gomma dell’indifferenza e della superficialità inculcate alla gente dalle idiozie mediatiche, dalla diffusione di valori sempre più individualisti – il classico divide et impera! –, dalle armi di distrazione di massa di cui Berlusconi è padrone e maestro.
E così, come temeva Calamandrei, il Paese è stato conquistato da un dittatore e la democrazia ha perso.
Ora, qualche suo alleato pentito almeno in parte, accorgendosi, troppo tardi, degli eccessi luciferini di Berlusconi, sta cercando di spodestarlo, appoggiandosi soprattutto alla Chiesa e all’elettorato che ancora le dà retta.
Invece io penso che reggerà. E diventerà anche più forte, come diventerà anche più forte la Lega.
Purtroppo.
Unica magerrima consolazione lo schiaffo che, diabolicamente, Berlusconi, da buon massone, sia pure "deviato", sta dando alla Chiesa anche in questi giorni, permettendo a Gheddafi di dire e fare tutto quello che sta dicendo e facendo, nella capitale della cristianità occidentale!!!
Mi vien da ridere... Ma al tempo stesso da piangere lacrime amare!
Specie se penso a tutti i miliardi di euro tagliati alla Scuola, anche per lasciarmi disoccupato, e dati a Gheddafi in cambio del suo impegno – molto ambiguo, peraltro – di fermare i migranti africani sulle sue coste, a tutti i costi… di vite umane di poveracci, il cui sangue l’Italia laverà, prima o poi.
E non è una minaccia, ché sono troppo piccolo per fare minacce. È una stima profetica basata sulla conoscenza della storia.
Più piangere, agli Italiani, più ridere, agli altri.
E un pagliaccio come Gheddafi, giacché glielo permettono, si fa beffe di noi.
E chi glielo permette?
Berlusconi, dicono tutti! Certo, ma in realtà glielo stiamo permettendo tutti.
Così come stiamo permettendo che vada certa gente al governo, che ci taglino tutti i servizi e il posto di lavoro – a proposito, oggi ho avuto al conferma che rimango insegnante precario disoccupato, pur dopo 14 anni di carriera –, che ci sottraggano soldi e energie e tempo in tutti i modi...
Berlusconi, comunque... e per l'ennesima volta.
Demonio e capro espiatorio contemporaneamente.
Demonio...
Non sono certo il primo né l'unico che, già da tempi non sospetti peraltro, ha notato nel nostro capo del governo tratti diabolici.
In quanti hanno per esempio fatto notare che il suo più antico simbolo, il famigerato Biscione, ricorda molto il serpente che tenta Adamo e Eva – anzi Eva e Adamo – e comunque appare come immagine del Maligno?
Intendiamoci, io non credo all'esistenza del Diavolo.
Ma credo nel suo archetipo. Credo, anzi so, che chiunque, se s'identifica in qualsiasi archetipo, finisce per farsene condizionare, per comportarsi di conseguenza.
Il fatto che Berlusconi sia tutto e il contrario di tutto, dà da pensare in tal senso.
E sta facendo pensare anche a molti suoi alleati, com’è noto. Tutti che hanno calcolato, male, di poterlo usare, laddove è perlopiù lui che ha usato e usa loro. Tutti che sono scesi a patti col diavolo in cambio del potere, novelli Faust, e che ci stanno facendo perdere l'anima a tutti, laddove loro l'hanno già persa da tempo o forse mai l'hanno avuta.
Ma andiamo per ordine.
Figlio di un imprenditore edile, sappiamo, come se fosse una leggenda epica ormai, che si è dedicato alla professione saltuaria di cantante sulle navi da crociera – che sia lì che abbia incontrato Woland e i suoi assistenti? – per poi prendere in mano le redini dell'impresa paterna, divenuta ben presto la più importante di Milano e Lombardia – ve lo ricordate il progetto Milano2? – grazie agli importanti appoggi politici.
Craxi, direte voi!
Sì, certo, ma non solo.
Si sa che frequentava la casa socialista, ma nemmeno disdegnava quella democristiana. Né sputava sopra il piatto che gli offrissero eventualmente altri, tra cui il PCI.
Basta che crescesse in ricchezza e potere.
P2, quindi.
Lui ha sempre negato. Ma è innegabile come dal Gran Maestro della Loggia deviata e golpista abbia copiato il progetto, come lo stesso Gelli, personaggio mefistofelico per eccellenza, ha rivendicato.
E poi Milan, il cui simbolo è un diavolo. Un caso?
Canale 5. Numero sinuoso come un serpente. Altro caso?
Retequattro e Italia 1 – quest'ultimo a richiamarsi al nome del progetto P2 – fino a Mediaset e a dominare l'etere.
Se la RAI democristiana, ottusamente, si serviva di programmi deficienti e della censura per rimbecillire gli Italiani, Berlusconi si serve della strategia opposta: programmi brillanti, in stile americano (seppure in realtà poveri culturalmente), e niente censura, almeno apparentemente.
Anzi, arruola, pagandoli come la RAI mai li avrebbe pagati, fior di artisti e intellettuali, di tutti gli orientamenti e posizioni ideologiche. L'importante è che fossero e siano provocatori, che trasformassero e trasformino i gusti degli Italiani, che lavorassero e lavorino per creargli l'immagine di Gran Mago dell'etere. E che si corrompessero e si corrompano. Che confondessero e confondano, sino a mai più comprenderne la differenza, l'espressione artistica e intellettuale con la propaganda ideologico-culturale.
Si potrebbero fare tanti nomi, tutti quelli che tutti conoscono, ma preferisco la damnatio memoriae.
Ribadisco solo come, soprattutto oggi, continuano a popolare le reti mediaset personaggi tendenzialmente luciferini, che apparentemente portano appunto la luce all'umanità, invero hanno un lato oscuro perfino tangibile.
Ma non divaghiamo.
Nella cronologia ondivaga e personale che sto proponendo, mi manca ancora di ricordare l'evento scatenante il definitivo approdo al potere di Berlusconi: Tangentopoli.
Che abbatte Craxi e apparentemente tutto il sistema di potere che fino ad allora aveva dominato, quasi abbatte anche lui, ad oggi investito da oltre 20 giudizi per reati gravi, perlopiù resi vani dalla prescrizione o dalle leggi ad personam.
In realtà lo porta al potere diretto e non più all'ombra di altri potenti.
Chi si ricorda più i cartelloni enigmatici – e diabolici! – di Fozza Itaia!?
Sì, proprio così!
C'è stato un breve ma intenso periodo in cui gli spazi pubblicitari di tutta Italia sono stati tappezzati da questi cartelloni enormi che ritrarevano un bimbo che in vignetta pronunciava, in modo infantile, quello che tutti pensavano fosse il grido di incitamento consueto alla nazionale di calcio – si era non tanto lontani dalla vigilia dei mondiali USA del 1994 – o comunque al Paese.
Solo dopo è scoppiata Tengentopoli. A partire da Mariotto Chiesa.
Che questi cartelloni non fossero un messaggio in codice?
Sta di fatto che Berlusconi "scende in campo", apparentemente per difendere i suoi interessi e/o per difendere il Paese e la Chiesa dai "nipotini di Stalin" – che già allora, dopo la svolta di Occhetto, di comunista avevano ben poco –, e vince con il simbolo Forza Italia.
Per vincere si allea con forze emergenti che apparentemente non avevano – né hanno tuttora, come si sa bene – nulla in comune: la Lega e i neofascisti di Fini, che nel frattempo aveva strappato il primato dei suoi al repubblichino duro e puro Rauti, trasformando faticosamente il suo MSI in AN, teoricamente partito "liberaldemocratico".
In particolare Fini si presenta come candidato sindaco a Roma, senza alcuna speranza di vincere, contro Rutelli. E Berlusconi da Milano dichiara diabolicamente che se fosse residente a Roma avrebbe votato per Fini.
Che perde – Alemanno, come si sa, lo vendicherà –, ma il messaggio è chiaro e viene recepito.
Il colmo è che Fini aveva scatenato i suoi squadristi a lanciare monetine e quant’altro a Craxi al grido di ladro prima che scappasse in Tunisia.
Craxi, l’amico di Berlusconi.
Eh, ma la politica, così diabolica, si (e ti) trasforma rapidamente!
Poi la Lega.
Che Craxi temeva, perché puntava chiaramente a sottrargli la Lombardia e Milano, suoi feudi. Ciò che ha appunto fatto ormai da tempo.
Chi se la ricorda la famosa rissa verbale tra Pillitteri, sindaco socialista di Milano e cognato di Craxi, e i due leghisti che lo incalzavano con le loro provocazioni?
Nessuno, penso.
Come nessuno, evidentemente, si ricorda di Pillitteri.
Il quale accusava i due leghisti di essere razzisti! Che era con gente come loro che era andato al potere il nazismo!
E ora la politica sull’immigrazione di Berlusconi, già amico di Craxi, è dettata in toto dalla Lega.
Va be’, però alla Stefania Craxi, sia pure brutta come il peccato – anzi, certi peccati sono senz’altro meglio! –, a differenza delle sue avvenenti ministre, gliel’ha dato un incaricuccio di governo!
Curioso come nel settembre 1996, evidentemente, Craxi fosse ancora molto influente sul suo amico Silvio, visto che un ex ministro del primo governo Berlusconi dell’ormai lontano 1994, Giuliano Ferrara, già socialista, peraltro, come già comunista, anche, lo andava a trovare per consultarlo e/o aggiornarlo, evidentemente.
Lo so perché ha viaggiato con me sullo stesso aereo Alitalia Roma-Tunisi, quando mi sono recato nella capitale tunisina per il mio primo incarico di insegnante alla locale scuola italiana.
L’ho visto con i miei occhi.
Così come, l’anno scorso, ho visto con i miei occhi il video tratto dalla televisione tunisina – reperibile su youtube, probabilmente – in cui Berlusconi dice ai tunisini che sono benvenuti in Italia, che il suo governo sta attuando un programma di accoglienza per gli immigrati dai paesi meno fortunati, in forma di gratitudine a quei paesi che un tempo hanno invece accolto i poveri migranti italiani!
Lui che poco prima aveva dichiarato che non voleva un’Italia multietnica!
Ma è proprio questa la sua strategia davvero diabolica: dichiarare tutto e il contrario di tutto, smentirsi e confermarsi, andare sul pesante e poi dire che scherza… come quando ha fatto finta di sparare alla giornalista russa che incalzava con le sue domande il buon amico Putin, dandole a credere che poteva fare la stessa fine della Politovskaija. E facendola piangere!
Ma era uno scherzetto! Come tanti altri, tutti quelli che conosciamo, suvvia!
Scherzi diabolici!
La Chiesa ormai se n’è accorta.
C’è stato un tempo, sotto Giovanni Paolo II, che il pio Berlusconi ha regalato una copia del Catechismo a tutti i suoi dipendenti, gesto che evidentemente non ha fatto passare inosservato e che la Chiesa e i suoi fedeli hanno tanto apprezzato!
E hanno votato e fatto votare per lui!
Poi però tanti suoi comportamenti, tanti suoi gesti politici, tante sue misure, ecc. si sono rivelati ben lontani dalla morale e dalla politica della Chiesa.
È già stato detto e ridetto, ma in qualsiasi altro paese un jurassic pork come lui, sia pure politico potente, che si faccia una ragazzina minorenne, sia pure procace, sarebbe già stato costretto a dimettersi!
Lui, con la sua faccia tosta – tostata dalle fiamme infernali? –, è riuscito a far accettare tutto agli Italiani, rincitrulliti dai suoi indecenti film americani – sapientemente alternati ad altri meno indecenti o anche eccellenti – alla faccia di qualsiasi questione morale!
E alla Chiesa che gli tirava le orecchie le ha rinfacciato i preti pedofili e omosessuali, come il direttore dell’Avvenire, tramite i suoi giornali e riviste.
Usando peraltro una tattica del suo amico Bush jr.
Non l’aveva notato nessuno?
No, sì, forse sì, forse no. Ma che importa?
C’è un’opinione pubblica in questo assurdo Bel Paese – come lo chiamava Guccini?
Se mai c’è stata veramente, ormai è stata narcotizzata e zittita dal muro di gomma dell’indifferenza e della superficialità inculcate alla gente dalle idiozie mediatiche, dalla diffusione di valori sempre più individualisti – il classico divide et impera! –, dalle armi di distrazione di massa di cui Berlusconi è padrone e maestro.
E così, come temeva Calamandrei, il Paese è stato conquistato da un dittatore e la democrazia ha perso.
Ora, qualche suo alleato pentito almeno in parte, accorgendosi, troppo tardi, degli eccessi luciferini di Berlusconi, sta cercando di spodestarlo, appoggiandosi soprattutto alla Chiesa e all’elettorato che ancora le dà retta.
Invece io penso che reggerà. E diventerà anche più forte, come diventerà anche più forte la Lega.
Purtroppo.
Unica magerrima consolazione lo schiaffo che, diabolicamente, Berlusconi, da buon massone, sia pure "deviato", sta dando alla Chiesa anche in questi giorni, permettendo a Gheddafi di dire e fare tutto quello che sta dicendo e facendo, nella capitale della cristianità occidentale!!!
Mi vien da ridere... Ma al tempo stesso da piangere lacrime amare!
Specie se penso a tutti i miliardi di euro tagliati alla Scuola, anche per lasciarmi disoccupato, e dati a Gheddafi in cambio del suo impegno – molto ambiguo, peraltro – di fermare i migranti africani sulle sue coste, a tutti i costi… di vite umane di poveracci, il cui sangue l’Italia laverà, prima o poi.
E non è una minaccia, ché sono troppo piccolo per fare minacce. È una stima profetica basata sulla conoscenza della storia.
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