Ceviche a colazione... il mio primo libro!

30 marzo 2011

Nessuna pietà

Sporchezio si chiamava così perché era sporco, sporco dentro; ed era sporco dentro perché era un uomo malizioso e cattivo, che sopperì alle sue frustrazioni e alla sua sfiga realizzando l'aspirazione di diventare un leader leghista.
Fece carriera inizialmente sproloquiando e turpeloquendo violentemente nei confronti dei terroni, poi nei confronti degli extracomunitari, contro cui vomitò tutta la sua grassa bile: la cosa più carina che inveiva loro era che tutti gli uomini erano ladri, stupratori e assassini, le donne tutte puttane.
Tra i suoi emulatori locali c'erano Broxi e, ancora più sfigato, Smorfini, giovinastri tanto ignoranti quanto arroganti, bocciati plurime volte persino in un professionale triennale dove promuovevano tutti, e, grazie alla disperata mediazione dei loro padri, riusciti a entrare a lavorare in una fabbrica, dove però lavorarono poco e pigramente perché furbescamente cavalcarono la tigre del leghismo operaio. E accompagnarono appunto Sporchezio nei suoi sporchi comizi.
Un bel giorno Sporchezio venne a sbraitare i suoi insulti in un luogo di antica tradizione solidale e partigiana, accompagnato dai soliti Broxi, Smorfini e altri cani addobbati di verde.
A una donna indignata che disse loro di andarsene, Smorfini ebbe la faccia di merda di replicare che presto sarebbe stata lei a doversene andare, alludendo alla deriva leghista che come un blob stava, secondo lui, dilagando.
Senonché apparve d'improvviso un vecchio partigiano, accompagnato da un nipote no-global, che lanciò un fumogeno per distogliere le “Forze dell'Ordine” che erano nell'esercizio di proteggere i leghisti mentre stavano delinquendo – incitazione alla violenza e all'odio razziale è un reato, dicono! –, il vecchio ne approfittò per tirare fuori dalla giacca la sua vecchia P38 e centrare in mezzo alla fronte Broxi e Smorfini. Quindi rivolse la pistola a Sporchezio che colpì in primis nelle palle.
Inginocchiato e ridimensionato a più miti consigli, Sporchezio balbettò:
- Pppietà!...
Ma il partigiano rispose:
- Nessuna pietà, contro lo sporco più sporco!
E fece esplodere la testa di Sporchezio con un altro tiro.
Nessuno si sorprese, allorché da quella testa guizzò solo merda, anziché materia grigia.
Come del resto dalle teste dei suoi emulatori Broxi e Smorfini.

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