Ceviche a colazione... il mio primo libro!

6 novembre 2011

La mia opinione e il mio appello alla cittadinanza

Ieri ho inviato a Giovanna Rosi, cara amica e storica giornalista genovese, oggi colonna dell'informazione a Telenord, la seguente email che pubblico anche sul mio blog, soprattutto perché voglio divulgare l'appello finale, perché la cittadinanza, finalmente voglia reagire.

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Cara Giovanna,
sarai subissata da email, sms, telefonate, ma voglio anch'io dirti la mia.
Ieri mattina presto, mentre andavo a lavorare a scuola, a Bolzaneto, ascoltavo radio Babboleo, da cui si pronunciava Scidone - con cui già in passato ho polemizzato a causa dell'impulso vessatorio che questa giunta ha dato alla già accentuata mania di far multe che hanno i vigili genovesi, in zone, come quella in cui vivo, Sestri Ponente, dove non ci sono infrastrutture adeguate, specie parcheggi per tutti, ed è colpita gravemente la classe lavoratrice che vi vive o lavora.
Ebbene, Scidone commentava l'allerta 2, che, come è stato chiarito solo oggi, da voi e da altri, significa esondazione (!!), "sconsigliando la cittadinanza di uscire da casa". Si può senz'altro recuperare la registrazione per verificare le mie, anzi le sue parole.
Già allora, mentre guidavo e ascoltavo queste assurdità, pensavo tra me e me: "Certo, se ora non andassi al lavoro, come sto facendo, e poi il Preside mi chiedesse perché non sono andato a lavorare, potrei rispondergli: ho seguito il consiglio di Scidone!".
Ma è serio, da parte di un amministratore pubblico, fare discorsi di questo tipo? Si tratta di un chiaro, ma patetico tentativo di tutelarsi, laddove un'amministrazione come si deve si sarebbe presa la responsabilità, anche a rischio di sbagliarsi e di ricevere critiche e polemiche postume, di emanare un'ordinanza con cui si chiudevano le scuole e si vietava alla cittadinanza di recarsi al lavoro e ai commercianti di aprire i loro esercizi!!!
Scidone ha avuto la faccia tosta, stamattina al telefono, alla tua trasmissione, di chiedersi perché la giunta, lui per primo, si dovrebbe dimettere.
Ebbene, te lo sto dicendo io il perché, riferisciglielo da parte mia.
Rincaro la dose nei confronti della sindaca Vincenzi. Insiste nel difendersi con due argomenti che non stanno in piedi: dice che è da tre giorni che sta avvisando la cittadinanza, accusando implicitamente e esplicitamente quest'ultima di non averla ascoltata, però, visto che invero non ha spiegato, né lei né nessun altro della sua giunta, come è stato messo in rilievo da tanti, che l'allerta 2 vuol dire appunto esondazione, perché anziché semplicemente avvisare la cittadinanza così vagamente, non ha emanato l'ordinanza di cui ho detto?
Poi, insiste nel dire che ha fatto bene a non chiudere le scuole perché quest'ultime avrebbero rappresentato un rifugio per bambini e adolescenti.
Ma, a parte il fatto che posso testimoniare da insegnante come le scuole in genere non siano affatto sicure, come già da anni noi del Comitato Precari abbiamo denunciato alla stampa e all'USP, laddove gli infami tagli all'Istruzione pubblica hanno fatto sì che abbiamo sempre più edifici scolastici fatiscenti e pericolosi, nonostante tutta la buona volontà di chi ci lavora, ma poi, POSSIBILE CHE QUESTI NOSTRI AMMINISTRATORI NON COMPRENDANO O NON ABBIANO L'ONESTÀ DI AMMETTERE CHE IL PROBLEMA È STATO PROPRIO IL FATTO CHE LA GENTE SI È MESSA PER LE STRADE PROPRIO PERCHÉ LORO NON LI HANNO LASCIATI A CASA??
IL CITATO INQUALIFICABILE SCIDONE ANCORA ADESSO AL TGR STA DIFENDENDO QUESTA SCELLERATA POLITICA, SI GIUSTIFICA DICENDO CHE NON POTEVANO FERMARE UNA CITTÀ DI 600.000 PERSONE SULLA BASE DELLE INFORMAZIONI CHE AVEVANO. E L'ALLERTA 2??? NON L'HANNO ANNUNCIATO LORO??'
INSOMMA, LA VINCENZI, SCIDONE E TUTTA LA GIUNTA POSSONO DIRE QUELLO CHE VOGLIONO, MA RICORDO COME ALMENO 4 DELLE PERSONE MORTE SIANO MORTE PROPRIO PERCHÉ UNA MAMMA È ANDATA A PRENDERE SUA FIGLIA A SCUOLA E UNA RAGAZZA STAVA ANDANDO A PRENDERE SUO FRATELLINO SEMPRE A SCUOLA!!!
SE NESSUNO FOSSE ANDATO A SCUOLA QUESTE PERSONE, TRA CUI DUE BAMBINE, SAREBBERO ANCORA VIVE!!!!
TI CHIEDO PER FAVORE, GIOVANNA, DI DIVULGARE IL MIO APPELLO ALLA CITTADINANZA DI DENUNCIARE IN MASSA TUTTA LA GIUNTA PER PROCURATO DISASTRO E OMICIDIO.
Grazie,
Roberto Marras

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Ho in seguito inoltrato questa email a molti miei contatti e, tra le varie risposte, tutte a condividere le mie considerazioni e istanze, voglio pubblicare la seguente, dell'amica e collega Stefania Pagliero:

Come donna, come cittadina, come insegnante di questa Genova violata da una tragedia annunciata, fra il dolore e la rabbia avverto un senso insopportabile di umiliazione e di offesa.

Sono umiliata come insegnante, perché nessuno, nella tempesta di servizi e polemiche che infuria adesso sulla città, ha fatto il punto sull'enorme equivoco di fondo che vizia il dibattito sulla recente decisione di tenere aperte le scuole: la scuola, forse è il caso di ricordarlo, non è un baby-parking.

I docenti non sono baby-sitter. La scuola ha funzione formativa, al suo interno gli alunni hanno il diritto-dovere di apprendere, gli insegnanti di insegnare. La responsabilità di accudire i figli spetta alle famiglie, così come il compito di far loro capire che la scuola è una cosa seria, non un passatempo. Fin troppo spesso, ahimè, le famiglie "demandano". Ci troviamo a colmare vuoti pneumatici, non solo culturali, ma anche educativi e talvolta persino affettivi.

Se il messaggio, dall'alto, continua a mostrare una scuola-centro di accoglienza, come possono le famiglie e gli alunni restituire alla scuola la sua corretta dimensione, la sua vera funzione, la sua dignità?

I figli – se la scuola è chiusa – possono restare a casa. I genitori che lavorano possono chiedere un giorno di ferie, o magari rispolverare un nonno, una zia, un vicino di casa, oppure allungare venti euro alla ragazzina del terzo piano affinché dia loro un'occhiata. Va bene tutto, fuorchè questa becera demagogia che dice loro la scuola è aperta, mandali pure a scuola che è una bella stanza calda.

Sono ferita come cittadina, perché mi sento considerata meno di niente, dal momento che mi hanno costretto a rischiare la pelle per tornare da scuola con il Bisagno che mi ruggiva accanto, e mentre guidavo con l'acqua a metà portiera pensavo ai miei figli. Non ho potuto raggiungerli che il giorno dopo, ma so di essere stata molto fortunata. Ci sono figlie che non si sono salvate. Ci sono madtri e sorelle che hanno portato al sicuro i loro ragazzi, ma che non ce l'hanno fatta a salvarsi a loro volta.

Sono offesa come donna. Sono tutte donne, le vittime di questa tragedia, e forse non è stato sottolineato abbastanza. Figlie, madri, sorelle. Donne multitasking, tanto per cambiare. Che vanno a lavorare con il cuore altrove, perché è vero che hanno detto di mandarli a scuola, ma non ci sarà pericolo? Che tornano a rotta di collo per andare a prenderli a scuola. Che la spesa, perché in casa manca il latte. Che gli anziani, che il nonno malato. Che.

1 commento:

Roberto ha detto...

La mia opinione su Scidone è, da tempo, la peggiore possibile ma soprattutto qualificata da conoscenza diretta e personale.
Un carrierista e opportunista della "nuova leva" politicante, sempre allineato con chi conta di più, sempre a promuoversi sui media ma a scaricare responsabilità.
Sulle sue infinite deleghe ( questa vera responsabilità della Sindaco) quella alla "protezione civile" ha raccolta i peggiori insuccessi, basta ricordare che qualsiasi evento nefasto che ha colpito la città ( mega incendi estivi, gelate invernali, alluvioni, ....) ha sempre riscontrato grossi disagi e inadempienze ma nessuna assunzione di responsabilità, anzi tutt'altro. Un politicante che intende la politica come affermazione di sè e di potere, quindi con tutti i compromessi possibili salvo poi chiamarsi fuori.
E forse è il caso di rovesciare certe logiche sbagliate, le cosidette "questioni personali" derivano da scontri su queste "questioni generali" di intendere la politica, non viceversa.Queste vergognose motivazioni personali ( autoreferenziali e paraculate) alla politica sono il problema di fondo che annulla gli spazi a qualsiasi migliore volontà.
Se non lo mandano a casa è un vero scandalo.
Giacomo Grappiolo
(collega e marito della Consigliere Comunale Manuella Cappello)