Ieri, alla notizia della bomba all'Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi, in quanto insegnante, ho subito pensato alla Scuola, agli alunni, come i miei figli, ai docenti, come me, al personale amministrativo, ai genitori, come me e mia moglie Priscila...
Ho pensato che si è passati alla fase delle bombe e, di getto, ho scritto la seguente concisa email che ho divulgato sul forum del Comitato Precari Liguri della Scuola (http://precariliguria.blog.kataweb.it/):
Dopo la demolizione della Scuola Pubblica a forza di tagli e "riforme", si passa alla fase delle bombe. Oggi a Brindisi, domani?
Roberto
Nel Comitato Precari Liguri della Scuola sono più o meno attivo ormai da anni e, nel corso di quest'attività, ho pubblicato per esempio un testo quale La demolizione della Scuola Pubblica (http://romras.blogspot.it/2009/10/la-demolizione-della-scuola-pubblica.html), pronunciato in occasione del Convegno La Scuola che vogliamo tenutosi sabato 24 ottobre 2009 presso l'Auditorium di Palazzo Rosso.
La mia tesi di fondo era, ed è, che si vuole demolire la Scuola Pubblica, tra tagli e altre "iniziative", tra cui lo svilimento della classe docente, con lo scopo, certo, di sostituirla con una più lucrosa scuola privata e elitaria, ma anche per demolire la democrazia e la classe media in genere che la sostiene, con il fine di sostituirli con un regime sempre più repressivo e con una classe maggioritaria di soggetti sempre più ignoranti e succubi del sistema, al punto da diventarne complici.
Premesso ciò, dico chiaramente che non credo alla matrice "mafiosa" della bomba di Brindisi, mi associo in particolare ai dubbi-certezze di Pietro Ancona (http://medioevosociale-pietro.blogspot.it/2012/05/brindisi-strage-di-innocenti.html; http://medioevosociale-pietro.blogspot.it/2012/05/perche-una-scuola-proletaria.html), del collettivo Wu Ming (A caldo: che cos’è questo golpe?, http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=8016), nonché di Beppe Grillo, (http://www.beppegrillo.it/2012/05/brindisi_cui_prodest/index.html) anche se ultimamente non mi ispira fiducia nemmeno quest'ultimo.
Del resto, non credevo nemmeno alla matrice "anarchica" dell'attentato contro Adinolfi, specialmente dopo che ho letto, discusso e commentato con i miei alunni di IV H del Gaslini di Bolzaneto - altro Istituto a rischio -, nonché con i miei alunni detenuti di Pontedecimo e Marassi, il testo della presunta rivendicazione della FAI e altri testi, tra cui l'intervista a Aldo Giannuli su il manifesto del 15/5/2012 (La rivendicazione della Fai è fragile) e di nuovo Pietro Ancona (http://medioevosociale-pietro.blogspot.it/2012/05/sciopero-di-regime_15.html).
E Aldo Giannuli ha offerto la sua opinione competente anche sull'attentato a Brindisi (http://www.aldogiannuli.it/2012/05/l%E2%80%99attentato-di-brindisi/#more-2116).
Credo piuttosto, e temo, per me, per i miei figli, per i miei alunni, che gli anni che seguiranno saranno sempre più caratterizzati dalla violenza che chiama la violenza, quella di presunti o sedicenti terroristi/mafiosi a cui seguirà quella, più feroce e più costante e sempre più crescente, del sistema di potere.
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