Ceviche a colazione... il mio primo libro!

23 maggio 2014

Porrajmos mai concluso

Domenica scorsa, 18 maggio 2014, mi sono recato a Villa Bombrini per assistere agli spettacoli de Il Cerchio della Danza, a cui partecipava anche Priscila con il Lengua MADRE Amiga, nonché la mia bimba, Samira.
Sono arrivato proprio con la mia piccola, mentre Priscila era già in villa a preparare gli altri piccoli, che, per inciso, sono stati bravissimi, con i loro costumi tradizionali, al ritmo di una suggestiva musica andina.
Ho parcheggiato vicino alle tante vituperate roulotte degli "zingari", che pure loro, almeno alcuni di loro, stavano ballando al ritmo delle loro musiche, però fuori della villa, sotto il sole.
Ho verificato come su internet si trovino siti e blog che perlopiù, come accennato, istigano all'odio razziale o, come minimo, all'espulsione - anche da parte dei parroci locali - nei confronti di queste persone.
Pochissime le voci solidali.
Io, durante le mie lezioni, in particolare in occasione del fatidico 27 gennaio Giorno della Memoria, parlo ai miei alunni anche del Porrajmos, non solo dell'Olocausto o Shoah qual dir si voglia. E invero parlo loro anche di tante altre tragedie e crimini contro l'umanità, di ieri e soprattutto di oggi.
Propongo la lettura e il commento di documenti, la visione di documentari, film.
E devo purtroppo dire che nei confronti degli "zingari" serpeggia tuttora un pesante pregiudizio, spesso appena un gradino sotto quello della violenza razzista.
Anche se molti miei alunni, grazie alle mie lezioni, almeno qualche dubbio in seguito lo coltivano.
Puzzano?
Sfido qualunque essere umano a non emanare fetori vari, costretto a vivere in un parcheggio, sul ciglio di una strada trafficata, vicino al depuratore, per giunta.
Sono molesti nel chiedere l'elemosina o in qualsiasi altro approccio? Rubano?
Il disagio in cui sono costretti a vivere da parte nostra e, soprattutto, da parte delle nostre istituzioni è assolutamente giustificativo di qualsiasi loro atteggiamento. Ripeto, qualsiasi essere umano si comporterebbe come loro. E io ne ho viste di persone disagiate, profughi, meninos da rua, ecc.
Loro, anzi, sono sin troppo discreti.
Il presunto fastidio che arrecherebbero alla comunità, a un quartiere in realtà tuttora vituperato non dagli "stranieri" o dagli "zingari", ma dalle autorità, è piuttosto lo specchio della nostra vile ipocrisia, di gente che tuttora, nonostante le lezioni del passato mai apprese, anziché essere solidale con i più deboli, si tuffa volentieri nelle guerre tra poveri, nell'aggredire il capro espiatorio di turno, ruolo che gli "zingari" hanno da sempre svolto, specie nel nostro "civile " e democratico Occidente, in un Porrajmos mai concluso.

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