In questi giorni di discussioni sulla
Brexit e temi contigui e conseguenti o sull'europeo di calcio o i
risultati delle amministrative o sui migranti – a proposito, leggo
giusto ora che nel canale di Sicilia sono in corso ingenti operazioni
di salvataggio da parte della Guardia Costiera italiana, tanto per
cambiare!, – voglio invece condividere la mia posizione su una
parola che io personalmente non tollero più: DIO!
Non tollero più sentire parlare di
DIO, penso che sia la parola più sporca di sangue che esista nei
vocabolari di tutte le lingue, detesto quanti se la mettono in bocca
e con essa si arrogano il diritto di condizionare in qualche modo,
spesso nel peggiore dei modi, la vita altrui, tanto più che penso
che questi soggetti nella maggior parte dei casi siano ignoranti o
comunque con la visione limitata dalla cosiddetta “fede”, che non
ha niente a che vedere con la ricostruzione della verità storica,
sia pure con tutti i suoi limiti.
Quanti pensano per esempio di conoscere
la Bibbia, ho riscontrato per esperienza che la conoscono poco e
nulla, sanno solo rpetere a pappagallo dei versi che sono il prodotto
della traduzione di traduzioni quasi sempre manipolate, laddove è
ormai noto a tutti gli specialisti e non solo che stiamo parlando del
testo più manipolato della storia!
Non sanno nulla se non dati stereotipi
su Accadi, Canaanim, Caldei, Persiani, che pure sono stati
determinanti per la storia dell'ebraismo prima e del crstianesimo
poi, sanno pure poco e male del messianismo giudaico – e uso di
proposito l'aggetttivo giudaico piuttosto che ebraico – sorto in
reazione politico-culturale alla cancellazione del regno di Giuda,
l'ultimo regno indipendente di Canaan, da parte dei Caldei e in
seguito usato per ispirare la rivolta dei Maccabei contro i Seleucidi
prima, dei Giudei contro i Romani poi, quand'ecco che c'entra la
vicenda di quello che conosciamo come Gesù Cristo, rivolta
quest'ultima peraltro fomentata dai Parti, nemici dei Romani, in uno
scenario politico che, come è stato da molti osservato, ha vari
punti in comune con quello attuale nello stesso territorio.
E non è certo un caso, infatti, che
tra i tanti partiti di seguaci del Cristo, cioè del Messia, quello
guidato da Shimon Kefa, Petrus in latino, e da Saul/Paulus, abbia
voluto importare direttamente il conflitto a Roma – un po' come
oggi fa l'Isis con l'Occidente, ma tu guarda che combinazione! –,
dove la repressione neroniana è sin da subito stata veemente,
caratterizzando la linea di Roma – coerente pure con le altre
“religioni” nemiche – anche nei secoli successivi fino a
Costantino, con il quale, per mere finalità politiche, il
cristianesimo ha smesso di essere ideologia sovversiva e si è
avviata a diventare religione di Stato, per quanto Costantino stesso
avrebbe preferito la versione ariana e non quella ortodossa
affermatasi dopo il rissoso concilio di Nicea del 325, per il
semplice motivo che la prima prevedeva che l'imperatore fosse
superiore al capo religioso, laddove con la seconda opzione si
affermò invece la parità dei ruoli, fatto che ha prodotto in
seguito il secolare conflitto tra papato e impero, in Europa
occidentale.
Non tollero più chi parla di guerra
santa attribuendo questo fenomeno alla cultura musulmana, laddove la
parola araba jihad non vuol dire guerra santa che è invece un
concetto e una pratica affermatasi solo nel cristianesimo
occidentale, e non nel cristianesimo orientale, con il fenomeno delle
cosiddette crociate, ancora oggi tirato in ballo in un modo e
nell'altro.
Non tollero del resto nemmeno l'islam,
anch'esso profondamente inquinato da propositi politici, laddove
invero nacque in tal senso, su modello cristiano e manicheo, con lo
scopo riuscito di unificare le dispersive tribù arabe e costitutire
un impero alternativo a quelli persiano, presto fagocitato, e romeo,
in gran parte ridimensionato.
E mi provocano tristezza e rabbia gli
evangelici “latinos” che s'impegano nel proselitismo, laddove non
solo sono persino più ignoranti, più bacchettoni e più ridicoli di
tutti gli altri, ma mi fanno infuriare soprattutto perché la quasi
totalità di loro sono discendenti di genti, i popoli orginari
d'America e gli africani, che in nome di Jesucristo sono stati
massacrati, derubati di tutto, schaivizzati, umiliati, stuprati,
relegati agli infimi gradini della scala sociale, e oggi mi vengono a
parlare loro stessi di Jesucristo, laddove nemmeno capiscono che la
diffusione delle chiese evangeliche in America Latina e, tramite
loro, in Europa, risponde a una precisa politica USA!
Che rabbia! E che sana intolleranza!
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