Ceviche a colazione... il mio primo libro!

10 maggio 2009

Esiste una sola razza, quella umana

Mi associo anche a questo appello, tratto sempre dal sito de il manifesto, firmato tra gli altri da Moni Ovadia, il quale ha partecipato alla Festa dell'Europa organizzata dal Centro in Europa e dedicata proprio ai diritti umani violati degli "stranieri", e alla quale sono intervenuto pure io - a denunciare gli abomini delle "classi di segregazione", l'eliminazione dei precari, i presidi-spia, ecc. infine a promuovere Come un uomo sulla terra (http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/), che chiarisce molto bene il crimine che sta commettendo il "nostro" governo nel rimandare in Libia i "clandestini" -, assieme a tanti altri, gente comune come me: Patricia Betancourt di Colidolat, Alberto Correa, psicologo (i cui titoli non sono riconosciuti in Italia) e mediatore culturale, Simohamed Kabour del Movimento Nuovi Profili (http://nuoviprofili.com/), nonché nomi decisamente più illustri come Don Gallo, oltre che il già citato Moni Ovadia, il quale, in coerenza al testo che segue, ha giustamente definito un crimine contro l'umanità l'attuale legislazione contro gli "stranieri" del "nostro" governo. Ovviamente il suo intervento è stato molto più ricco e geniale, come sempre.
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Esiste una sola razza, quella umana

Claudio Fava, Moni Ovadia, Paolo Rumiz, Giuliana Sgrena, Mauro Palma, Lisa Clark, don Tonio dell'Olio, Franco Cassano, Filippo Miraglia, Nino Buttitta
"Li hanno mandati al massacro. Li uccideranno, uccideranno anche i loro bambini. Gli italiani non devono permettere tutto questo. In Libia ci hanno torturate, picchiate, stuprate, trattate come schiave per mesi. Meglio finire in fondo al mare. Morire nel deserto". E' il grido di dolore delle donne africane alla notizia che 200 migranti sono state rispediti dalla Marina militare italiana nei campi di concentramento libici.
Noi italiani non possiamo permetterlo.
Non possiamo condannare all'inferno persone colpevoli solo di cercare una terra dove vivere dignitosamente. Non possiamo trasformare il "grande lago" Mediterraneo nella fossa dei disperati della terra.
Non possiamo neppure per un momento, neppure per una persona, diventare cinici collaboratori dei carnefici, sia che si tratti di spregevoli mercanti di esseri umani sia che si tratti di aguzzini libici.
Pertanto, noi, uomini e donne impegnati da tempo per la pace, la solidarietà internazionale, la cooperazione tra i popoli, raccogliamo l'invocazione delle donne africane di Lampedusa e lanciamo un appello a tutte le persone di buona volontà e di coscienza: fermiamo subito questa atroce escalation della politica "cattiva" del Governo italiano. La politica non può essere né cattiva né buona, ma giusta e umana. La salvaguardia della vita umana ed il contrasto di qualunque oppressione deve tornare ad ispirare leggi, azioni, comportamenti tanto dei politici quanto dei cittadini comuni, solo così tutti potremo vivere bene su tutte le sponde del Mediterraneo ed assicurare un futuro di pace e giustizia a chi verrà dopo di noi.
Per questo condanniamo l'agire del governo italiano e, in accordo, con Alto commissario delle Nazioni unite per i Rifugiati, diciamo che il principio internazionale di non respingimento deve continuare ad essere integralmente rispettato.
Per affermare queste idee proponiamo che sabato 16 maggio, in più città italiane affacciate sul mare, si promuovano incontri, presidi, racconti, meeting musicali. Sarà un modo per testimoniare - in quanto cittadine e cittadini per i quali non sono morte né la pietà né il senso di giustizia - il nostro dovere di essere umani che dall'acqua del Mediterraneo per secoli hanno tratto la vita.

1 commento:

Roberto ha detto...

Ho lasciato il seguente commento al fuoripagina di Alessandro Del Lago sul sito de il manifesto che tratta lo stesso tema:
Incredibile come certi energumeni insistano con la retorica della reciprocità: sì, noi facciamo questo, ma quelli fanno di peggio, come se i diritti umani fossero una merce contrattabile!!!
Guardatevi tutti Come un uomo sulla terra, così capirete quanto siano gravi i crimini dei quali l'Italia tutta - non solo il nostro governo - si sta rendendo complice, rispedendo i "clandestini" in Libia!