Nel post precedente ho citato Gabriele Del Grande, che ammiro molto per il suo coraggio, per la sua intelligenza e per il fatto che va sul campo a raccogliere le informazioni e le storie vissute con cui spera di sensibilizzare l'opinione pubblica italiana e non solo in relazione alla tragedia dei migranti e dei profughi africani.
Ebbene lui, al contrario di me, è favorevole all'intervento militare in Libia (http://fortresseurope.blogspot.com/2011/03/one-two-tre-merci-sarkoze.html; http://fortresseurope.blogspot.com/2011/03/sul-fronte-con-i-ragazzi-della.html), ma lo è per disperazione, potremmo dire, perché preferisce che comunque siano anche degli ipocriti ad aiutare la popolazione civile pur di non vederla massacrata da Gheddafi, ex amico di quanti ora l'attaccano.
Dice giustamente: la guerra già c'è, non si tratta di dirsi contrari o meno, bensì se favorevoli a una parte o all'altra. E non si può che stare dalla parte dei civili.
Certo, è triste scegliere sempre il male minore...
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