Ceviche a colazione... il mio primo libro!

1 maggio 2015

Chi uccide la democrazia

Poco più di un anno fa avevo pubblicato su questo mio blog un articolo, o meglio una sorta di invettiva, dedicata allo “sbirro”. L'avevo fatto spinto da una vicenda personale che in seguito ho chiarito e per questa e solo per questa ragione l'ho rimossa, non certo per le squallide minacce che ho ricevuto da una certa collega Elisa che diceva di conoscermi, laddove io non conosco lei e non ci tengo, dato il suo bassissimo profilo morale e umano, né l'ho rimosso per le critiche e minacce che ho ricevuto da un'altra sedicente collega, nonché giornalista, come si è pomposamente titolata, chiamata Campanella, che tra l'altro aveva attaccato anche il mio italiano, facendomi un po' ridere invero, visto che nel suo commento, nonostante fosse breve, la lingua del sì era stata oltremodo violentata: m'immagino come scriva i suoi articoli di “giornalista”!
Poi mi aveva criticato e insultato anche un anonimo, ma gli anonimi, come gli ignavi di Dante, non contano nulla e non meritano nulla.
Comunque, nella citata riflessione, il mio tema di fondo, documentato da vari casi personali e no, consisteva nel messaggio persino ovvio: “alla larga dagli sbirri!”, laddove per sbirri intendevo quei personaggi che hanno la ventura per loro, sventura per gli altri, di indossare una divisa e ne fanno il mezzo e il modo per prevaricare sulle persone comuni, come peraltro attestano i classici della letteratura di tutti i tempi, quali Manzoni, per esempio.
Altra cosa sono i funzionari di pubblica sicurezza, quale che sia l'arma a cui appartengono, che svolgono con dedizione il loro lavoro, nel rispetto degli altri e della Costituzione. Mio padre è stato tra questi, avendo servito 12 anni nella Guardia di Finanza, molti miei zii o cugini, pure, sono stati poliziotti o carabinieri, mi hanno raccontato molti aneddoti su che cosa significhi svolgere questo mestiere, tra difficoltà estreme, rischi enormi, disprezzo o diffidenza da parte della gente comune, umiliazioni subite da parte di superiori indegni, ecc. ecc.
Io stesso ho fatto 17 mesi di Marina Militare a suo tempo, e so che cosa vuol dire far parte di un corpo armato. Ho addirittura bazzicato i ministeri a Roma quale rappresentante COCER, sbattendo la faccia contro l'inettitudine e l'indecenza dei politici, che strumentalizzano in vario modo le Forze Armate...
Ma procediamo. Perché ritorno sull'argomento?
Il principale, molto fiacco, argomento che hanno usato quanti mi hanno criticato, minacciato e insultato per la riflessione citata è stato che io, in quanto insegnante, non mi sarei dovuto permettere di oltraggiare le Istituzioni, specie nei confronti dei miei alunni, laddove i soggetti critici sono invero tanto idioti e ottusi, da tipici piccoloborghesi, da non capire quello che ha detto in passato un personaggio quale Giuseppe Dossetti, che non era certo un anarcoinsurrezionalista: “Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all'oppressione è un diritto e un dovere del cittadino”. A maggior ragione, aggiungo io, di un insegnante, che deve essere un garante della Costituzione, nell'esercizio del suo dovere professionale e non solo!
Qualche anno fa, quell'indecente fascista di Fini, allorché indegnamente ricopriva la carica di Presidente della Camera, ha definito i docenti dei sovversivi, laddove io avevo replicato, dal mio piccolo, che, con soggetti come lui alle massime cariche della Repubblica “democratica”, essere un sovversivo per me era un titolo d'onore, un riconoscimento alla mia dedizione alla causa delle libertà e dei diritti umani contro i prevaricatori come lui, che peraltro è stato solo un pesce piccolo, una pedina e nient'altro. E ormai, dopo che il suo padrone Berlusconi l'ha fatto fuori, non conta più un cazzo.
Oggi, 1° maggio 2015, abbiamo un Poletti che celebra la festa dei Lavoratori, mentre cerca di schiavizzarli ulteriormente con il famigerato Jobs Act!
Abbiamo avuto nei giorni scorsi un Tortosa, che, sfacciatamente e arrogantemente, ha fatto pubblica apologia di reato, in quanto partecipe impunito e iperprotetto, come gli altri suoi colleghi/camerati, della “macelleria messicana” della Diaz, crimine contro l'umanità e contro la democrazia per cui l'Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea; inoltre ha anche oltraggiato gravemente la memoria di Carlo Giuliani assassinato da suoi colleghi, tutti sgherri imbecilli dei potenti prevaricatori dei deboli, come i bravi di Don Rodrigo, tanto per rimanere nel campo delle citazioni manzoniane, e in seguito a questo è stato appena sospeso dal servizio, laddove i superiori che l'hanno sospeso sono sicuro che segretamente si sono congratulati con lui, e sarà altrettanto sicuramente reintegrato e magari promosso una volta che le acque si saranno calmate!
Abbiamo un Renzi indegnamente Presidente del Consiglio, carica per cui nessuno l'ha votato, laddove, dopo Monti, è il secondo dittatore che abbiamo avuto in Italia negli ultimi pochi anni della nostra storia recente, dittatore nel senso originale, latino, del termine, cioè funzionario che nella Res Publica romana era nominato capo del governo in via eccezionale, a sovrapporsi sul precedente governo regolare ritenuto non più in grado di svolgere determinati compiti considerati fondamentali dalla classe di potere.
E Monti, appunto, è stato chiamato a sostituire l'ultimo governo “regolarmente” eletto di Berlusconi, che ormai aveva perso gran parte del consenso interno e soprattutto ogni credito internazionale, per imporci vessazioni quali la famigerata spending review che l'ex cavaliere senza cavallo appunto non riusciva più a imporci, dopo che del resto di vessazioni varie ce ne aveva imposte già abbastanza, se pensiamo proprio al colpo di Stato vero e proprio che ha compiuto durante il suo governo 2001-2005 (i citati fatti della Diaz, i mostruosi tagli ai servizi sociali, tra cui gli 8 miliardi di euro tagliati alla Scuola, il porcellum, che ora Renzi vuole peggiorare con l'italicum!), nonché nel suo ultimo governo (il Pacchetto Sicurezza!!).
E Renzi, invece, da sindaco di Firenze e boyscout di Gelli, come giustamente l'ha definito Grillo, ha scalato prima il potere all'interno del PD, con un vero e proprio golpe bianco, poi ha fatto le scarpe al governo pure “regolarmente” eletto di Enrico Letta (che negli ultimi giorni, con le sue dichiarazioni, sta dimostrando un notevole senso della dignità), e ci sta imponendo abomini come il già citato Jobs Act, nonché, provvedimento che mi tocca più da vicino, la famigerata “buona scuola”, invero una riedizione peggiorata del decreto Aprea appunto dell'ultimo governo Berlusconi, altra cosa che quest'ultimo non è riuscito a fare e che Renzi, con la sua bella faccia da stracchino avariato, come mi è capitato di dire alla recente assemblea sindacale dei docenti contrari proprio alla “buona scuola” renziana – assemblea stracolma! –, sta invece riuscendo a imporci alla faccia del fatto che dovrebbe essere a capo di un partito di centrosinistra!!!
E noi insegnanti dovremmo stare zitti?!?
Limitarci a fare la nostra lezioncina, intascarci il nostro magro stipendio e “rispettare” le “Istituzioni” dello Stato?
Il giornalista d'assalto Gianni Lannes oggi ha pubblicato sul suo blog un articolo che s'intitola significativamente: “ITALIA: DITTATURA TELECOMANDATA DALL'ESTERO!”.
E ieri ne ha pubblicato un altro che altrettanto significativamente s'intitola: “LE PRIME BOMBE ATOMICHE SCOPPIERANNO IN EUROPA”.
Ecco, ai miei alunni farò leggere questi articoli di Lannes. E li commenterò con loro.
Perché penso che il dovere dell'insegnante sia quello non tanto di trasmettere ai propri alunni nozioni di grammatica e di matematica, quanto piuttosto quello di tentare di difenderli dalla lobotomizzazione che, con vari mezzi, le cosiddette Istituzioni impongono loro, come del resto a tutti, in modo da contribuire a farne cittadini consapevoli e critici di uno Stato veramente democratico.

1 commento:

Paolo Fasce ha detto...

Ho letto da qualche parte, ma posso sbagliare, che Dossetti quel passo che citi voleva inserirlo in Costituzione. Così, per dire...